Sfratto evitato oggi in via Buriasco 20/15, zona Mirafiori Sud.
Come ben sappiamo, la tendenza politica dei governi precedenti (perpetuate grazie al Piano Casa del governo Renzi) riguardante gli immobili pubblici è stata quella della svendita totale di questo patrimonio, per riuscire a raffazzonare qualche soldo in più da mettere nelle casse dello stato sepolto da un debito che ovviamente fa pagare a caro prezzo ai suoi cittadini.
Concetta Buscemi vive in affitto in un appartamento che era di proprietà del demanio, in cui pagava un canone calmierato. Lei è stata vittima di questa tendenza alla svendita: la sua casa è stata venduta all’asta (in quanto non aveva i soldi per comprarla lei stessa). La nuova proprietaria, una donna che ha l’abitudine di frequentare aste di immobili, ha comprato l’appartamento ad una cifra veramente irrisoria. Da brava speculatrice non poteva certo accontentarsi del canone calmierato che le pagava Concetta. Scaduto il contratto, non ha avuto ripensamenti: o si stipulava un altro contratto d’affitto a 350/400 euro o Concetta avrebbe dovuto andarsene.
Concetta è da qualche anno disoccupata e non poteva certo accettare una proposta del genere e di certo non aveva intenzione di andarsene da casa sua. Così qualche mese dopo si è ritrovata con in mano un’ingiunzione di sfratto per finita locazione.
Arrivato l’ufficiale giudiziario con proprietaria, avvocato e fabbri, quello che si sono trovati davanti è stata la volontà di continuare a lottare per il diritto alla casa. A causa delle tendenze di quest’ultimo anno, abbiamo deciso di aspettare in casa il loro arrivo, così che si arrivasse ad un confronto faccia a faccia e non rischiare che l’ufficiale vedendo il picchetto, se ne andasse senza dare una risposta. Purtroppo però le pressioni da parte della proprietà e del suo avvocato erano talmente forti che l’ufficiale, nonostante si fosse rifiutato di chiamare la forza pubblica, ha applicato la legge 610.
Ci siamo già espressi su quanto sia infame questo provvedimento, chiara risposta politica delle istituzioni a chi decide di resistere contro chi cerca di togliere un diritto fondamentale come quello di avere un tetto sulla testa. Quella dell’abolizione del 610, infatti, è stata una delle richieste portate avanti durante l’occupazione degli uffici dell’Emergenza Abitativa e durante il tavolo ottenuto con il vicesindaco Elide Tisi. Peccato che la risposta sia sempre stata il rimpallo delle proprie responsabilità: “Non è di nostra competenza”.
Grazie alla determinazione del picchetto anti-sfratto si almeno riusciti a fare in modo che Concetta non si ritrovasse dall’oggi al domani senza una casa. Ma é anche un altro messaggio che questo picchetto ha voluto mandare: nonostante la duro attacco che il movimento per il diritto all’abitare ha dovuto subire due giorni fa, noi non ci lasciamo intimidire e avvilire da queste misure repressive.
La lotta per il diritto all’abitare non si arresta, continua ad andare avanti a testa alta. Continuerete a trovarci nei picchetti, continueremo a resistere con determinazione, non abbiamo paura delle vostre minacce. Mandiamo la nostra solidarietà a tutti e tutte coloro che sono stati colpiti/e da questo tentativo di depotenziarci.
Liberi tutti! Libere tutte! Liberi/e subito!
E anche per questo… #civediamolundici !