Crisi abitativa la risposta non è la cementificazione

Modena – Viviamo in un periodo di forte crisi, creata ad hoc dal Capitale mondiale per riformarsi che approfittando di  una classe politica incapace attacca  i diritti sociali e i bisogni primari delle classi medio basse del paese.Prima tra queste c’è il diritto alla casa.Anche Modena negli ultimi tempi ha visto un impennata degli sfratti e ci stupisce  leggere e sentire  che l’unica soluzione per risolvere il problema  e dare una risposta alla cittadinanza è quella di costruire e cementificare .

E’ chiaro il disegno di chi porta avanti queste proposte,cioè andare incontro alla giunta modenese e al  partito che la sorregge, aprendo di fatto le trattative per un posto in giunta e per le prossime elezioni amministrative.

Com’è possibile ragionare ancora in questo senso,quando la ricca Modena si sta impoverendo sempre di più e a breve dovrà affrontare la chiusura di numerose casse integrazioni e  fabbriche..Eclatante è il crollo  del mito Motor valley, con le due più grosse aziende automobilistiche della città e provincia, Ferrari e Maserati dove da oltre 2 anni i lavoratori lottano  per il rinnovo di contratti e per certezze produttive completamente inascoltati dalla classe dirigente cittadina.

L’unica soluzione per affrontare la crisi abitativa è quella di recuperare il patrimonio immobiliare dismesso e lasciato vuoto e ridistribuirlo in maniera equa alla gente di Modena che si trova in difficoltà.

 Come Guernica e Prendocasa Modena lo diciamo da oltre due anni attraverso denunce, inchieste e occupazioni . Come si fa a non tenere conto dei dati usciti pochi giorni fa sui giornali dove indicano la nostra regione come la prima in Italia per sfratti a causa di morosità.

Partiamo dalle cose più semplici senza distruggere o tralasciare il patrimonio lasciato liberamente vuoto per fare profitto sulla casa. Per noi questa è una priorità e continueremo questa lotta, punto fondamentale  contro questa crisi governata da banche e alta finanza.

In ultimo chiediamo a Turrini dell’ Udc con quale faccia si possa fare un appello alla gente di Modena per salvare UniCredit .Una banca implicata nei più grandi scandali della finanza in maniera diretta e indiretta che minaccia oltre 5000 licenziamenti per far fronte a una situazione che nonostante i numerosi e continui finanziamenti avuti dalla Bce non è in grado di gestire.  Questa è la dimostrazione che a volte i politici prima di parlare dovrebbero prima riflettere cosa che fino ad ora non hanno fatto e il risultato è sotto gli occhi di tutti.