Oltre un centinaio di cittadini ha raccolto l’appello del Comitato di Quartiere Vanchiglia per l’assemblea popolare di venerdì 4 maggio. Famiglie, studenti, insegnanti e genitori, giovani e meno giovani hanno affollato l’area pedonale di via Balbo ed il giardino dell’Askatasuna per confrontarsi e discutere sulle enormi evoluzioni previste dall’inaugurazione del nuovo campus universitario.
In due ore di assemblea sono emersi i tanti punti di criticità che una tale grande opera comporterà alla popolazione locale e la richiesta forte da parte dei cittadini di ripensare in modo condiviso il futuro di Vanchiglia e dell’area intorno al campus.
La partenza, inevitabile, è gravitata attorno all’analisi dei costi faraonici dell’astronave (tale sembra passandoci vicino), oltre 140 milioni di euro, gran parte dei quali utilizzati per pagare l’archistar Foster. Su questo è emersa la precisa volontà popolare di monitorare le spese pubbliche, ormai evidentemente utilizzate come il tesoretto dei politici di turno, e proporre, a partire dalla circoscrizione, la pratica del bilancio partecipato, ovvero del confronto pubblico e diretto delle entrate/uscite dell’ente pubblico e la possibilità di compartecipazione popolare ai piani di spesa futuri.
Del resto chi, meglio dei cittadini che vivono e rendono vivo un quartiere, può dettare esigenze, bisogni ed investimenti dei soldi pubblici di un territorio?
La preoccupazione emersa con più vigore ha riguardato il caro-affitti che, già cresce progressivamente da diversi anni, oggi comincia ad avere impennate insostenibili, dettate dalla maggiore redditività dell’affitto studentesco. E’evidente che dagli studenti, come fossero delle vacche da mungere, è possibile fare profitti ben maggiori che da un nucleo familiare. Un mercato immobiliare che stritola gli studenti e costringe a migrare le famiglie residenti. Su questo aspetto la proposta emersa dall’assemblea è stata la convocazione di una riunione con l’ASPPI (associazione piccoli proprietari immobiliari) per aprire una vertenza che abbia come obiettivo il calmierare e porre un tetto agli affitti del territorio. E’stato ricordato inoltre che, in quartiere, esiste lo sportello casa, presso il centro sociale Askatasuna, che fornisce consulenza legale gratuita per chi patisce difficoltà abitative.
Altro corno dello stesso problema immobiliare è il rincaro degli affitti commerciali che sta già comportando la chiusura repentina (nell’ultimo mese in zona S.Giulia ha riguardato 5 negozietti) delle piccole botteghe storiche, evidentemente meno attrezzate al profitto di take away, pizzerie e slot machine, che stanno letteralmente invadendo Vanchiglia.
A questo proposito il GAP (gruppo di acquisto popolare) ha lanciato la proposta di costruire una rete di piccoli commercianti di quartiere, caratterizzati dalla qualità dei prodotti e dall’eticità dei loro rapporti lavorativi, alla quale il gruppo d’acquisto popolare, composto oramai da oltre un centinaio di famiglie, ed altri gruppi formatisi, possano rivolgersi per sostenerli e sostenere una piccola economia locale, virtuosa e preziosa, sul modello dell’associazione Etinomia, lanciata in Valsusa recentemente. Un modo efficace per unire una domanda popolare ed in rete con un’offerta che propone qualità, varietà e rapporto fiduciario.
Ultimo ma sentitissimo argomento affrontato dall’assemblea, ha riguardato viabilità ed aree verdi, messe a dura prova da un surplus di flusso previsto di oltre 10mila studenti.
L’introduzione di piste ciclabili lungo la perimetrale del quartiere, come il potenziamento dei trasporti pubblici, impedirebbe l’intasamento definitivo della viabilità locale a favore di una maggiore vivibilità della zona e, perché no, proponendo uno stile di mobilità alternativa. La necessità assoluta del potenziamento delle aree verdi, delle quali Vanchiglia è praticamente sprovvista. Giardino ex-Italgas (ora Vegezzi), corso Farini, largo Montebello, piazza Santa Giulia, sono aree potenzialmente verdi e fruibili se fossero mantenute e investite da un piano di riqualificazione economico ma sensato (non come quello, lungamente progettato e condiviso in via Balbo, che ha portato, anche con ingente spesa, a mettere 4 moquette antigeniche a centro strada).
L’assemblea, raccolte le idee e le suggestioni, ha ritenuto importante avviare un percorso di democrazia diretta, lavorando puntualmente su ogni punto, per costruire, a partire dalle prime proposte emerse, progetti concreti e fattibili da sottoporre agli amministratori locali e di cui pretendere la realizzazione.
Oggi abbiamo assistito ad un altro modo di far politica, senza retorica. Una politica che rimette al centro le proposte e le necessità della popolazione, che ridà voce ai cittadini, che affronta pragmaticamente i problemi del presente costruendo un futuro diverso.
Collettivamente, grazie alla partecipazione di tutti.
L’unico antidoto alle derive antidemocratiche dei tecnici ed all’antipolitica dei santoni.
Seguite informazioni ed evoluzione sul sito www.comitatoquartierevanchiglia.net
E ricevete gli aggiornamenti inviando una mail ad info@comitatoquartierevanchiglia.net
Le riunioni si svolgono ogni giovedì dalle ore 16,45 presso il centro sociale Askatasuna, corso Regina Margherita, 47 – Torino
Adesso cominciamo a lavorare per concretizzare le proposte.
Il futuro è qui. Comincia adesso.
Comitato di Quartiere Vanchiglia