Era consuetudine nella nostra città che nei mesi di Luglio-Agosto gli sfratti esecutivi si riducessero notevolmente preferendo quasi sempre un rivio verso l’autunno con conseguente esecuzione dello sfratto quando la macchina amministrativa era “più efficiente” potendo contare su un organico più ampio.
Quest’anno invece si è registrato un alto numero di sfratti esecutivi anche in questi imporbabili mesi estivi con conseguenze alle volte tragiche : pochi giorni fa un neo pensionato muore a Lanzo nella sua macchina diventata la sua abitazione dopo lo sfratto e, probabilmente per vergogna, non si era nemmeno rivolto ai servizi sociali.
Tuttavia la sua sorte non sarebbe di certo stata diversa e ce lo dimostra questa ennesima storia venuta alla ribalta oggi sui giornali, una famiglia composta da genitori pensionati (di cui uno invalido al 100%) e figlia, anche lei con problemi di salute, che pur avendo provato a trovare una sistemazione attrraverso le istituzioni da due mesi vivono tutti e tre nella propria auto.
Molte di queste famiglie sono il target più emblematico di questa crisi, ex classe media la cui situazione economica è velocemente precipitata sovente a causa della perdita di lavoro. Quella stessa classe che è una delle principali vittime della nuova manovra del governo e che più di altre si trova impreparata ad affronatare la nuova situazione di crisi.
E’ davvero difficile credere che si sia disposti ad accetatre un così alto grado di umiliazione e svilimento delle proprie condizioni senza avere alcuna reazione di rabbia o di semplice riapproriazione. E’ comunque chiaro che la situazione è matura per fare questo salto e tra sformare la rassegnazione in rabbia e, per l’appunto … prendere casa.