Ieri sera al Teatro Carignano di Torino si è tenuta una conferenza all’americana con i 7 dei 17 candidati sindaci che si sfideranno per le amministrative del 5 giugno. Una confronto “pubblico” organizzato da “La Stampa” nel quale gli aspiranti sindaci si sono espressi su vari temi, dalla casa, alla sicurezza, dalla legalità all’immigrazione. Su questi temi i sette candidati, Piero Fassino (PD), Marco Rizzo (Partito Comunista), Chiara Appendino (M5S), Alberto Morano (LegaNord e Fdi), Osvaldo Napoli (Forza Italia), Giorgio Airaudo (Sel) e Roberto Rosso (Centro destra e Moderati) si sono espressi più o meno con toni rassicuranti e pieni di buoni propositi: sulla casa, Rizzo dichiara che “la requisizione delle case sfitte dei grandi gruppi immobiliari” per far fronte all’emergenza abitativa, Airaudo, ex leader Fiom, si fa promotore del turismo e del lavoro dice “Sia benvenuto il turismo – dice – ma non dimentichiamo il nostro saper fare e l’industria dell’auto che ci ha fatti grandi. Fca a non deve lasciare Torino” mentre Fassino promette più vigili nelle strade e più poliziotti, in stile “come militarizzare la città” di solito cavallo di battaglia delle destre e non della “sinistra”. Fra le altre dichiarazioni e promesse varie, l’Appendino dice “Il mio primo provvedimento, in caso di vittoria, sarà quello di creare un fondo di 5 milioni per rimettere al centro le piccole e medie imprese e il lavoro”.
Queste le varie promesse/proposte di alcuni degli aspiranti sindaci fatte alla platea del Teatro Carignano. Una platea rigorosamente al chiuso che applaudiva o meno secondo la propria inclinazione politica o esprimendo sarcasmo per le dichiarazioni fatte.
Questa in sintesi la cronaca della serata, ovviamente finita sulle pagine dei giornali locali e in rete. Quello che ovviamente non è stato citato dai giornali locali, se non marginalmente, è stata la contestazione che gli occupanti dello Spazio Popolare Neruda hanno portato in piazza Carignano, ai quali è stato negato l’ingresso per paura di contestazioni.
Il dato politico della serata è che comunque venga intesa questa corsa alla poltrona da sindaco, nessuno dei 7 si è posto il problema di come si possa lasciare fuori una composizione sociale che nella nostra città lotta per il diritto all’abitare e che attraverso l’autorganizzazione occupano uno stabile per garantire un diritto che le istituzioni non sono in grado di garantire.
Finita la serata sotto le luci dei flash, alcuni candidati sindaci si sono avvicinati al corposo presidio degli occupanti facendo alcune dichiarazioni al megafono…vedremo se, in caso di vittoria di uno di questi candidati sindaci manterrà la parola data o meno.
Nel frattempo, senza aspettarsi niente dalle istituzioni e da chi si siederà sulla poltrona da sindaco, il 28 maggio a Torino si terrà una manifestazione che porterà in piazza tutte quelle componenti che in città si impegnano nelle lotte sociali. Per quella giornata le parole d’ordine saranno “Basta Ricatti! Casa, Salute e Servizi, Dignità e Reddito”, contro il sistema Torino, garantito dalle politiche del PD, incentrato sulle banche, speculatori e palazzinari. Una giornata nella quale si attraverseranno le vie della città per affermare che la lotta diventa strumento necessario per non continuare a subire le politiche impopolari del PD e del sindaco Fassino che tanto ama Torino ma che in questi anni ha eroso ai torinesi reddito, per chi ancora ha la fortuna di averlo – tramite aumenti delle tasse e tagli ai servizi – tolto la casa perché incapace di incidere con delle reali politiche abitative in grado di contrastare gli sfratti (aggiungendo a questo, una mancata volontà politica di trovare soluzioni permanenti e non tampone), inoltre svende il patrimonio pubblico invece di destinarlo ad uso abitativo e sociale, dismette ospedali e poli di eccellenza come l’ospedale Valdese.
Raccogliendo l’appello lanciato dalla rete di Abitare nella Crisi, il 28 maggio vuol essere una data di mobilitazione in diverse città per irrompere nel contesto elettorale e di opposizione al governo Renzi.