Come ormai prassi sin dalle prime ore del mattino il progetto prendocasa insieme a Michela, i suoi due figli e l’ex marito inizia il presidio anti-sfratto.
Una storia che ha dell’incredibile: oltre trent’anni di affitto in nero (che supera di molto il valore della casa) e un solo anno di morosità non bastano ai proprietari per avere clemenza, un solo mese di rinvio.
Michela in quella casa ci è cresciuta sin da bambina da quando nel ’79 i suoi genitori si trasferirono lì. Ci torna da adulta e madre dopo la separazione nel 2005 mentre i suoi genitori si spostano nella casa a fianco. Paga regolarmente sino al 2009 quando, l’improvvisa perdita del lavoro, rende impossibile pagare l’affitto (o il pizzo visto che di un contratto non c’è nemmeno l’ombra).
Più volte nel corso degli anni si è richiesto ai proprietari, due anziani signori con diversi alloggi di certo non vittime della crisi, di regolarizzare l’affitto se non addirittura di vendergli la casa, ma loro hanno sempre rifiutato.
Ascolta la diretta con Radio Blackout dal presidio.
Leggi il volantino distribuito durante il presidio.
Un contratto regolare per Michela significherebbe poter accedere al contributo comunale per gli affitti ed anche, nel momento in cui ha perso il lavoro, all’emergenza abitativa, ma senza contratto tutti questi diritti si perdono.
Alle 10:30 circa arrivano i proprietari che però non si avvicinano nemmeno nascondendosi in una merceria lì vicino (la cui proprietaria fa le veci del padrone in termini di riscossione dell’affitto) . Vi escono solo alle 11:30 in compagnia dei sopraggiunti avvocato e gufficiale giudiziario (e la digos, vera supporter del progetto prendocasa presente sin dall’alba). I proprietari non mollano e solo la malattia della bambina obbliga per legge l’ufficiale giudiziario a desistere nelle pressanti richieste di sfratto immediato da parte dei proprietari. Ma il rinvio ha del ridicolo, un solo mese, quando è probabile che i servizi sociali trovino una sistemazione adeguata alla famiglia ma in almeno tre mesi.
Michela sarebbe disponibile anche ad un rientro della morosità ( anche questo termine equivoco senza contratto) pagando un regolare affitto, avendo nel frattempo trovato un altro lavoro, ma nulla sembra interessare agli avidi proprietari…
Nonostante tutto anche oggi si può parlare di un presidio riuscito : una famiglia non è in mezzo alla strada e un pur breve rinvio si è avuto, non resta che continuare a lottare!