IV accesso: la resistenza continua…nonostante la nebbia!!

0re 8:00: Come  promesso siamo  di nuovo qui.

Lungo Dora Voghera  sta ormai diventando un appuntamento  ricorrente per il progetto prendocasa, Patrizia e la sua famiglia, il quartiere vanchiglietta e tutte e tutti coloro che credono ancora che la casa sia un diritto.

Come al solito puntuali sin dalle prime ore del mattino iniziamo a montare il gadzebo ed allestire il presidio:

Nello stesso giorno in cui è in corso il “democratico” referendum in casa Fiat per legittimare dall’alto la svendita dei diritti dei lavoratori, la democrazia cittadina mostra la stessa faccia responsabile della svendita di un altro diritto fondamentale: quello delll’abitare.

Restiamo dunque in attesa di uno degli esecutori dellla privazione di tale diritto: l’ufficiale giudiziario che la volta scorsa paventava il ricorso alla forza pubblica.

Ore 11:00 :arrivano  l’ufficiale giudiziario  ed il custode dell’asta giudiziaria, come al solito accompagnati dalla digos, queste le facce che si vedono, solo facce istituzionali, a negare un diritto che dovrebbero difendere, quello all’abitare, e a garantire un diritto inaccettabile quello della rendita dei privati. Privati di cui per altro ancora non si conosce l’identità, persone fisiche o agenzie, grandi immobiliari o piccoli investitori per ora sono solo supposizioni dal momento che ancora non hanno fatto vedere la loro faccia, una sola cosa è certa: non è qualcuno che ha realmente bisogno di una casa per abitarci.

L’ufficiale ha questa volta un atteggiamento molto concertativo, molto diverso dall’esibizione di muscoli attraverso lo spauracchio dell’uso della forza pubblica delle volte precedenti, e da subito dichiara di voler parlare in privato con Patrizia della faccenda, che prontamente risponde che ormai il caso è pubblico e tutte e tutti i presenti hanno il diritto di ascoltare. Si svelano allora le carte: l’ufficiale chiede insistentemente di conoscere l’eventuale nome dell’assistente sociale paventando anche soluzioni “alternative” che potrebbero trovarsi paventando la separazione del nucleo familiare con eventuali figlie e, forse!, anche la madre in comunità ed il padre… si aggiusti. Anche qui però la risposta e pronta e decisa: non c’è nessun problema nel nucleo familiare che si possa risolvere con assistenzialismi o simili,  non si può spostare un problema politico, quello della garanzia del diritto all’abitare, su uno socio-assistenziale. L’unico problema e affrontare l’affitto, e Patrizia lascia quindi sue soli riferimenti: il presidente della Regione Roberto Cota ed il sindaco della città Sergio Chiamaparino, sono loro che devono garantire edilizia pubblica per la cittadinanza.

Si ottiene quindi un ulteriore rinvio sino al

30 marzo 2011,

rinvio che sa tanto di ammissione di colpa nel non essere riusciti a garantire una soluzione reale ed accettabile.

La resistenza continua…