Fonte:Prendocasa-pisa
Durante la mattinata la DIGOS si è presentata alle case occupate di via
Marsala con le notifiche di sequestro preventivo dell’immobile, che
intimano alle famiglie occupanti di abbandonare la propria abitazione.
Immediata è stata la risposta di solidarietà: nel giro di poche ore è
scattata una reazione di sdegno e di rabbia che si è concretizzata nella
convocazione spontanea ed autonoma di un presidio sotto il Comune di
Pisa di centocinquanta persone: oltre alle famiglie di Via Marsala si
sono raccolte in Logge dei Banchi tutte quelle soggettività che in
questo mese hanno condiviso il percorso di riappropriazione del diritto
alla casa e di riqualificazione dello stabile.
Verso le 16 e 30 la manifestazione si è diretta all’interno della sala
delle Baleari, interrompendo il Consiglio Comunale. Le famiglie hanno
imposto all’attenzione del Consiglio la questione della notifica di
sequestro in quanto problema politico della città: non è ammissibile che
un vero e proprio palazzinaro come Pampana tenga volutamente vuote
centinaia di immobili, si mostri sordo alle richieste di trattativa con
34 persone in emergenza abitativa, richieda alla magistratura il
sequestro di un immobile che non ha e non ha mai avuto pubblica utilità,
sul quale il suo unico interesse è quello di cavare un milione di euro
da un contenzioso con il Comune.
Per questo gli occupanti hanno portato e tenuto per ore uno striscione
dove il “NO ALLO SGOMBERO” si è tradotto nella rivendicazione politica
di REQUISIZIONE degli immobili sfitti, primo tra tutti lo stabile
occupato di Via Marsala, da parte delle amministrazioni pubbliche. Lo
sgombero quindi, come questione politica sulla quale i manifestanti
hanno costretto l’amministrazione a decidere da quale parte stare.
Verso le 18 infatti è stato ottenuto un incontro delle famiglie, del
Comitato Pisa-Est e del progetto Prendocasa con i capigruppo del
consiglio comunale. Gli abitanti di via Marsala hanno esposto in prima
persona la loro posizione: nessuno uscirà dallo stabile occupato,
nessuno è disposto a farsi intimidire da un’ordinanza di sequestro
motivata con una assurda e menzognera dichiarazione di un “non
dimostrato stato di necessità”. Tutti hanno chiaro chi sono i
responsabili della propria condizione di emergenza e di conseguenza le
controparti da affrontare nel momento in cui polizia e magistratura
vogliano tentare di buttare in mezzo alla strada 34 persone.
Una determinazione che è propria di chi sta dalla parte giusta, della
dignità e della necessità, ancora più rafforzata dalla solidarietà
popolare del quartiere, conquistata con la riqualificazione dal basso e
con le tante iniziative e progetti ludici e sociali svolti e avviati, e
dalla partecipazione di importanti soggetti sociali e politici alla
causa di riappropriazione del diritto all’abitare, come la curva nord
Maurizio Alberti, il circuito del movimento antagonista in tutte le sue
articolazioni (dagli studenti medi in lotta, agli universitari, agli
spazi sociali della città), il sindacalismo di base, le associazioni di
inquilini e parte del ceto politico della sinistra.
Dall’incontro con i Capigruppo è emersa una mozione votata in tarda
serata dai consiglieri comunali che in maniera chiara e diretta conferma
lo stato di emergenza abitativa degli occupanti, la volontà
dell’amministrazione comunale di proseguire con percorsi di mediazione
abitativa per ogni singolo nucleo e, soprattutto, si schiera contro uno
sgombero da parte delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria,
rivolgendo loro “un pressante appello… affinché non si proceda ad
azioni di forza per liberare l’immobile, dando il tempo necessario alla
conclusione di percorsi attivati dall’amministrazione comunale”.
Un’importante presa di posizione che rilancia la lotta per il diritto
all’abitare e la campagna contro lo sgombero di Via Marsala. Intanto gli
occupanti proseguono le loro attività in diverse direzioni: da una
parte, insieme al Comitato territoriale Pisa-Est con le prossime
iniziative: sabato pomeriggio riqualificazione di uno spazio verde nel
quartiere con merenda popolare e domenica pranzo e inaugurazione del
corso di boxe all’interno dei fondi di via Marsala; dall’altra parte,
con il progetto Prendocasa, nella convocazione di un’importante
assemblea pubblica che si terrà stasera alle 19, con l’obiettivo di
portare avanti la campagna contro lo sgombero, incentrata sulla
requisizione degli immobili sfitti e oggetto di speculazione
immobiliare.
Via Marsala non si ferma: dopo la prima vittoria politica di ieri, in
cui la Politica cittadina ha dovuto considerare l’occupazione come
questione sociale e non di ordine pubblico, la volontà è quella di
proseguire in una mobilitazione che porti la Proprietà a ritirare le
denunce ed a riaprire la trattativa sull’uso pubblico di Via Marsala.
VIA MARSALA RESISTE!
IL DIRITTO ALLA CASA NON SI SGOMBERA!