Riconosciuto lo stato di necessità delle famiglie occupanti lo stabile di via Allende 13

Asti

Il 10 Aprile 2010, sei famiglie vittime della crisi economica, dopo numerosi contrasti allo sfratto che veniva loro opposto, occupavano uno stabile composto di sei alloggi quadrilocali, abbandonato da 7 anni, di proprietà del Ministero della Difesa. Un anno e più di garanzia del diritto all’abitare in una città che ha negato ai propri abitanti i diritti alla casa, al patrimonio pubblico e ai servizi sociali. Una città amministrata da una giunta che ha riconosciuto l’emergenza abitativa dopo due anni di lotte, due occupazioni abitative ( l’altra è quella di Via Orfanotrofio) e due blocchi popolari del consiglio comunale. Possiamo annotare una sorta di lieve apertura con la riformulazione di un “tavolo delle emergenze”, caratterizzato, comunque, dalla cecità “iperlegalista” che denuncia l’illegalità delle occupazioni e dei contrasti agli sfratti.
Sul piano giudiziario, si è svolto un primo processo, penale, che non ha riconosciuto lo stato di necessità delle famiglie occupanti e le ha condannate al pagamento di una multa di 8o euro ciascuna, sentenza un po’ pasticciata dove vengono fuori alcune carenze anche solo nel leggere le situazioni reddituali delle famiglie A questa sentenza abbiamo opposto ricorso.
Successivamente, su richiesta della proprietà ( il Ministero della difesa) di rientrare in possesso della palazzina, si è svolto il processo civile. Il giudice ha questa volta riconosciuto lo stato di necessità delle famiglie che hanno effettuato l’occupazione, rifiutando pertanto di ordinare lo sgombero immediato.

Per quanto riguarda l’azione legale intrapresa dal Ministero della Difesa per il rientro in possesso della proprietà constatiamo felicemente che il tribunale ha opposto lo “stato di necessità” delle famiglie occupanti alle richieste della proprietà.
Questa notizia, di ieri, offre un grosso motivo di soddisfazione a chi, come il Coordinamento Asti Est, ha sempre sostenuto con forza che le famiglie non avevano alternativa all’occupazione.
Senz’altro una vittoria per chi, da anni, con coscienza, pone in essere la rivendicazione di un diritto fondamentale come quello alla casa e la riappropriazione di ciò che ci spetta: i diritti, il bene pubblico, una vita dignitosa e un altro modo di concepire i rapporti sociali.
Questo fa ben sperare anche per la seconda occupazione sempre in asti in via orfanotrofio 13 ,questa è una palazzina dismessa dell’usl già da diversi anni, dove 12 famiglie vivono stabilmente ormai da 8 mesi.

Fonte:Coordinamento Asti Est