Torino: Le storie personali oggi diventano bagaglio collettivo. Una di queste è la storia della signora Anna, inquilina di un alloggio Atc da 40 anni e di sua figlia 34 anni in gravidanza al settimo mese con previsione di partorire a fine luglio 2012 che dopo aver fatto domanda di coabitazione con la nonna (la sig. Anna) nell’aprile 2011, ottenendo la concessione da Atc per un anno con rinnovo d’ufficio per un altro anno, viene raggiunta da un ordinanza di sgombero da effettuarsi il 27 maggio. Le motivazioni dello sgombero, sono “ l’abbandono volontario senza autorizzazione di Atc “, perché la sig. Anna, dal dicembre del 2010, si trova in una struttura per anziani costretta a stare sulla sedia a rotelle per un femore rotto. Una condizione questa che non è un abbandono volontario della casa ma un ovvia temporanea causa di salute.
Brevemente questa è la storia (riportata su “Specchio dei Tempi”, rubrica de “La Stampa” del 28 maggio), la sintesi di una vicenda comune o simili a tante altre, dove il comune denominatore non è tanto nell’aspetto personale della vicenda ma quanto nella procedura sempre più utilizzata da Atc nello sgomberare famiglie in gravi condizione economiche o come in questo caso in attesa di un figlio.
La scelta vergognosa da parte di Elvi Rossi, presidente di Atc, di non sentire ragioni (la giovane mamma aveva chiesto un rinvio, almeno fino al parto, di alcuni mesi dando la possibilità di trovarsi un altro alloggio), rispondendo attraverso la stessa rubrica alla giovane mamma “La coabitazione con un assegnatario è valida soltanto se quella persona non ha nel frattempo lasciato la casa che gli era stata assegnata” e ancora “Per legge lei è un occupante senza titolo”, sventolando la solita bandiera della legalità, tanto cara ai ricchi, invece di rispondere ai bisogni e alle necessità reali delle persone cercando di andare oltre alla mera gestione degli alloggi popolari ma fornendo un reale servizio sociale che dovrebbe essere garantito dalle istituzioni locali a dai suoi enti sul territorio.
Utilizzando la procedura dello sgombero coatto, Atc sottopone ad una vera prova di forza i propri inquilini (Atc ha una sua “squadretta”, una task force contro i “furbetti”...) attraverso azioni di sopraffazione verso persone in difficoltà economica o con particolari vicende personali.
Elvi Rossi presidente di Atc continua, come dicevamo, con la solita vecchia e ormai noiosa litania sulla legalità, su quanto sia giusto adempiere alle regole e soprattutto farle rispettare…parole sempre troppo facili da parte di chi non ha problemi di reddito. Vediamo di conoscere meglio il presidente di Atc:
professione immobiliarista, Rossi, milita nelle fila del Pdl, ma è soprattutto nell’attività amministrativa che ha concentrato la sua azione. Tra i principali incarichi: per 25 anni è stato nell’Amministrazione di Frossasco sedendo per diversi mandati sulla poltrona di sindaco, consigliere provinciale nella prima Giunta Saitta, attualmente è assessore nel Comune di Orbassano. Inoltre è presidente del Museo del gusto di Frossasco.
Dopo questa breve biografia del sig. Rossi (è sempre buona cosa capire chi si ha di fronte…), vorremmo come PrendoCasa, dare la nostra totale solidarietà alla sig. Anna e a sua figlia augurandole di trovare una soluzione a breve, consapevoli che le reali soluzioni arrivano sempre dal protagonismo e dalla partecipazione diretta e collettiva dal basso, rivendicando il diritto all’abitare.