Chivasso, la casa è un diritto!

altAnche a Chivasso si registra un alto numero di sfratti,per molte famiglie purtroppo un luogo di rifugio lo diventano le auto,per altri se il comune paga le spese lo diventano, forse, gli alberghi dove naturalmente poco di personale ti puoi portare. Molte famiglie precipitano sovente in una causa comune quella della perdita del lavoro,unico sostentamento economico,che permette ancora di sopperire ai pagamenti che vengono richiesti.

Questa è la storia di Marcello e della sua famiglia. Marcello perde il lavoro per un pensiero politico non in linea con quello dei suoi datori di lavoro,cosi come la sua compagna per altri motivi. Hanno un bimbo di poco piu di un anno. Lei non può lavorare perché è in attesa di un altro bimbo,ed è costretta ad assoluto riposo per via di una gravidanza a rischio. Sono in arretrato con i pagamenti e dopo il primo accesso il comune si fa garante per coprire le spese economiche arretrate,ma la proprietaria senza se e senza ma, non accetta nulla da nessuno. Marcello viene a sapere che è in lista per le case popolari ma per questioni burocratiche non ci può entrare che tra 60 giorni. Nel frattempo arriva il secondo accesso con sfratto esecutivo al 18/1/12. Anzi tempo Marcello ci contatta è chiede la nostra presenza per quella giornata particolare. Il 18 sono presenti oltre alla solita rappresentanza istituzionale,c’è anche il Medico Legale che deve attestare lo stato di salute della compagna di Marcello, una giornalista, alcuni attivisti del futuro Progetto Prendo Casa di Chivasso. Il medico legale da parere positivo,la signora versa in uno stato di salute tale che potrebbe mettere a rischio la gravidanza. Ora lo scoglio duro è la proprietaria che non demorde. Grazie alla determinazione degli attivisti di Prendo casa e di Marcello,si è spinto l’Ufficiale Giudiziario nella proposta dei 60 giorni. Dopo una lunga trattativa,finalmente la proprietaria accetta,tutto e rimandato al 21 di marzo.

Noi siamo per questa giornata molto soddisfatti, siamo riusciti ad essere partecipi e a rivendicare quelli che sono i diritti e i bisogni delle persone che quotidianamente vengono calpestati tutto in nome di una crisi che non vogliamo pagare. Purtroppo nella stessa giornata solo a Chivasso sono stati recapitati altri 7 avvisi di sfratto,in una città di circa 30mila abitanti questo dimostra che la situazione e molto grave. Purtroppo non essendo stati informati precedentemente non abbiamo potuto fornire un nostro valido supporto.

Di fronte ad una crisi che morde sempre più, i primi passi per una resistenza attiva al diritto alla casa ha avuto successo, mandando un segnale chiaro ha quelli che negano e calpestano quotidianamente i diritti ed i bisogni di tutte e tutti. Come Progetto Prendo Casa di Chivasso questa sarà la pratica che da oggi in avanti porteremo avanti.

Resistenza, resistenza attiva!

Progetto Prendo Casa Chivasso

Un pensiero su “Chivasso, la casa è un diritto!

  1. Mauri+Ale scrive:Siamo gli enmenisi gabbati dalla Veltra. Anche per noi lo stesso film di tutti gli altri: viaggio prenotato a prezzo conveniente, caparra versata (per foruna soltanto quella) e nessun documento ufficiale. Solo una ricevuta generica, timbrata e firmata. All’avvicinarsi della data di partenza, in negozio non c’e8 pif9 nessuno e iniziano le rincorse a Monia per telefono, le stesse di tutti quelli che leggo su questo blog. Due numeri, a cui risponde ad intermittenza e da cui invia ogni tanto degli sms, in cui continua a rassicurarci sulla situazione del viaggio scusandosi per i disagi. Lo scorso anno siamo andati regolarmente in vacanza avvallendoci della Veltra. Quest’anno ci siamo presentati quindi alla setssa agenzia, dove abbiamo trovato una Monia affranta che ci raccontava dei suoi reali? problemi coniugali. E noi, da coppia sua coetanea, ci siamo presi a cuore la cosa e ci siamo messi a darle consigli preoccupandoci del suo stato d’animo. Concedendole questa scusante e credendo come cretini ai suoi sms rassicuranti il tempo e8 passato alimentato da flebili speranze in un felice epilogo della vicenda. Anzi, ci siamo anche sentiti dalla parte dei cattivi, di quelli che sono subito pronti a pensare male e a giudicare in base alle dicerie dei malpensanti di paese, pronti a giudicare prima ancora di conoscere i fatti. Ieri il triste epilogo: dapprima, dopo mille rincorse per telefono a Monia senza successo, non avendo nulla di concreto, ho dovuto comunicare in azienda la mia rinuncia alle ferie. Poi ho letto questo questo blog e mi e8 gelato il sangue ci siamo subito rimessi a rincorrere Monia per cercare di riavere indietro i soldi della caparra. Beh, Monia ci ha contattato in tarda serata e per telefono le abbiamo detto tutto cif2 che c’era da dire. Alla nostra richiesta di restituzione delle somme versate, visto anche che il T.O. non sapeva nulla del nostro viaggio, lei non ha fatto una piega e proferito parola. Si e8 limitata a darci un indirizzo mail a cui spedire le nostre coordinate bancarie per effettuare il bonifico di rimborso. Inutile dirvi che, ricontattata, asserisce di non aver ricevuto nessuna mail e ci comunica un ulteriore indirizzo a cui scrivere. Ora, le nostre misere menti da poveri coglXXXX onesti non riescono ad immaginare dove voglia arrivare questa ragazza. Possiamo capire che esistano le persone disoneste, possiamo comprendere che ci sia che si piglia il malloppo e sparisce. Ma non capiamo cosa stia combinando questa persona. Perche8 invece di sparire del tutto si prende la briga di ricontattarti? Perche8 continua a dire che i viaggi sono regolari quando non esistono proprio? Dove vuole arrivare e cosa vuole ottenere facendo cosec? Non so, ho pensato che da noi volesse addirittura ottenere il saldo oltre che la caparra, ma e8 assurdo pensare che esistano polli cosec scemi da darle altri soldi. In definitiva, ci abbiamo rimesso le vacanze e non sappiamo di che dimensioni sia questa vicenda, cosa ci sia dietro e che sviluppi possa avere questa TRUFFA. Perche8 di questo si tratta, e null’altro. Se non riceveremo a breve, cosa che francamente dubito, i nostri soldi, ci uniremo all’azione collettiva di Autotutela e sporgeremo denuncia ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza, e se necessario provvederemo all’azione legale contro Veltra avvalendoci di un bravissimo legale che, per fortuna, e8 davvero un amico fidato.

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