Verità e giustizia per Michele! L’unica sicurezza: diritti per tutti, non quella degli sceriffi!

altNel mezzo delle case popolari tra Corvetto e Molise Calvairate, ieri sera, è morto Michele. O meglio, è stato morto nel corso di un’ operazione di polizia di quelle che servono a garantire la “sicurezza” nella Milano che eredita due decenni di politiche securitarie e liberticide.

Una “esemplare” operazione di Polizia che come troppo spesso accade si conclude con un morto innocente. Questa è la loro sicurezza: fatta di abusi di potere, vergognosi pestaggi, omertà, impunità per chi porta la divisa.

Michele era un abitante delle case popolari: stava dalla parte della vera sicurezza, quella dei diritti per tutti, compresi i più deboli; probabilmente, se fosse stato un abitante di Corso Vercelli o Corso Como la polizia si sarebbe comportata in modo molto diverso. Per mascherare il diverso trattamento, già troppe bugie trasformano la realtà: lo chiamano ubriacone, delinquente, ma i precedenti per resistenza a pubblico ufficiale di cui parlano i giornali sono i presidi antisfratto, occasioni in cui Michele era disposto a mettersi in gioco in prima persona affinchè non venissero buttate in mezzo ad una strada persone che cercavano semplicemente una vita dignitosa per se stessi e le proprie famiglie.

Questa non è sicurezza, è una guerra contro le persone: loro vogliono la sicurezza di realizzare la Tav nonostante la contrarietà di chi abita quel territorio, vogliono la sicurezza di poter picchiare indiscriminatamente senza che qualcuno metta in discussione la legittimità delle loro azioni.

Alla faccia di chi strilla “padroni a casa nostra”, l’unica ricetta che propongono è la militarizzazione dei territori, dei quartieri popolari come della Val Susa: ieri un autoblindo dei Carabinieri ha ucciso una donna in Val di Susa, investendola. Questa notte a Milano una pattuglia di Polizia ha ammazzato un uomo. La sicurezza parte invece dai diritti, il diritto ad una casa per esempio e anche dal fatto che nei quartieri le persone costruiscano relazioni, reti solidali e autogestite, la periferia non puo’ essere trattata come un far west in cui si esercitano governanti-sceriffi.

Chiediamo con forza di chiarire subito la dinamica dei fatti e soprattutto le responsabilità nella morte di Michele, esigiamo verità e giustizia per l’ennesima morte assurda, morte che arriva per mano di uno stato che è forte con i deboli e debole con i forti. Non lo dimenticheremo…

 

Appello per non dimenticare. Verità e giustizia!

VERITA’ E GIUSTIZIA PER MICHELE
Michele era attivo nei movimenti di lotta per la casa, in difesa degli occupanti per necessità.

Con lui perdiamo un compagno e un amico prezioso e generoso, aperto e disponibile con tutti.

Era intervenuto per sedare una rissa. Per tutta risposta la polizia, anziché calmare gli animi, si è ingiustamente e violentemente accanita contro Michele, che è morto in conseguenza dei maltrattamenti.

E’ questo il modo in cui la polizia crede di mantenere la sicurezza nei quartieri? Con la violenza, la repressione, la morte di un uomo giusto?

Esigiamo che le istituzioni, a partire da quelle di zona fino al Municipio, facciano giustizia e contribuiscano alla verità, per far luce su questo episodio di violenza da parte delle forze dell’ordine.

Questo sarà il nostro primo impegno.

Michele, sei uno di noi. Eri impegnato come tanti uomini, tante donne, tante realtà della zona per renderla più giusta e vivibile.

La tua lotta è la nostra lotta. Questo sarà il nostro secondo impegno.

 

Rimani aggiornato a breve info su mobilitazioni – da Cantiere.org