Un altro martedì di resistenza

Come ormai di consuetudine ogni terzo martedì del mese a Torino è giornata di sfratti.

Non fa eccezione il quartiere “barriera di milano”, dove oggi erano tre gli sfratti programmati, tutti molto vicini.

In via Feletto e in via Sesia un consistente numero di presidianti bloccava il traffico sin dalle prime ore del mattino, con cassonetti posti a barriera; in via Candia invece, dove si era già al sesto accesso, il presidio era praticamente in mezzo ai banchi del mercato.

Verso le 7:30 sono apparse le solite camionette e la digos, ma si sono limitati ad osservare da lontano.

Nel corso della mattinata alcune delle famiglie sotto sfratto insieme ad alcuni solidali, hanno occupato gli uffici dell’IVG (l’istituto che si occupa della vendita all’asta degli alloggi pignorati). Dopo circa una mezz’ora è intervenuta la celere che, con le ormai note modalità, ha buttato la gente in mezzo alla strada e provveduto alla “messa in sicurezza” degli uffici, non mancando di identificare alcuni presenti, successivamente rilasciati.

Nonostante nessuna conferma ufficiale sia arrivata alle famiglie, le voci circolanti erano che per tutte e tre fosse stata concessa un’ulteriore proroga a gennaio.

Durante la mattinata è stata anche sanzionata  con uova e vernice una filiale Unicredit di zona, proprietaria formale degli alloggi sotto sfratto.

Altri due sfratti previsti in zona San Paolo hanno entrambi ottenuti la proroga. Dopo lunghe ore di attesa l’ufficiale giudiziario, con pratica ormai consolidata, si è presentato con il foglio del rinvio già firmato.Una famiglia ha invece deciso di non resistere poichè si era autonomamente trovata una soluzione alternativa

Ancora un’altra grande giornata di resistenza riuscita quella di oggi, che continua a dare un segnale molto forte a chi vorrebbe che questa crisi rimanesse nascosta sotto gli sgargianti tappetini dei palazzi di potere.

La casa è un diritto e di sicuro ce lo riprendiamo!

One thought on “Un altro martedì di resistenza

  1. Capita sempre più spesso che ci siano famiglia che davanti alla possibilità di dover affrontare sia l’ufficiale giudiziario che l’eventuale presenza di forze dell’ordine, desistano per cercare, alle volte senza alcuna assistenza, una suzione che non sempre è valida in termini economici per il nucleo. Peccato.

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