Un altro mese di rinvio per Angela e famiglia

20130416_121137La resistenza allo sfratto di Angela che ieri ha conquistato il rinvio di un mese ha portato alla luce una serie di questioni assai fastidiose. Questioni che parlano di accordi di palazzinari con le amministrazioni comunali, di speculazione a affari d’oro per grandi proprietari di imm0obili a scapito delle molte famiglie che vengono sfrattate attraverso l’uso della forza dalla questura torinese ( in questo senso il comune di torino continua a ridurre il diritto all’abitare ad una mera questione di ordine pubblico) . Il palazzinaro in questione, impresario dell’immobiliare ‘Pianel’ e proprietario di una delle tre torri costruite in occasione delle olimpiade del 2006 poi rivendute, appunto , ad imprese immobiliari.

Nonstante fosse il terzo martedì del mese nella capitale degli sfratti post-olimpica, si è ottenuto  un rinvio ottenuto in via orvieto 8.

In un palazzo-torre di 22 piani abita dal 2006 Angela con i 2 figli, è in cassa integrazione dalla fabbrica per cui lavora e non è più riuscita a far fronte all’affitto anche per colpa del proprietario che tramite spese inventate di volta in volta raddoppia l’affitto e scarica sugli inquilini anche il costo dell’IMU.

In una città che continua a svendere per far cassa e coprire un enorme debito pubblico ancora non si vede soddisfatto un diritto fondamentale: quello di un tetto; infatti l’unico aiuto offerto dal comune è stata una casa-albego con però un affitto che assorbiva quasi tutto il suo stipendio mensile e visto anche il rifiuto di una casa popolare per via del suo pur misero reddtto Angela ha deciso di non disperarsi ma di alzare la testa e resistere allo sfratto.

Di buona mattina si mette lo striscione e si volantina mentre si aspetta l’ufficiale giudiziario

Alle 12:20 arriva l’ufficiale giudiziario accompagnato dalla digos che con il solito atteggiamento arrogante e presuntuoso e i consueti modi beceri ha tentato di dialogare con l’inquilina dell’appartamento sotto sfratto; atteggiamento sintomatico di chi vede nella resistenza sempre più ampia ai numerosi casi di sfratto un problema che incomincia a dare fastidio.

Grazie a chi fa resistenza e alla determinazione dell’inquilina si ottiene una proroga al 16 maggio, giorno in cui torneremo insieme a loro a resistere affinchè si raggiunga una soluzione abitativa.