Già il 27 settembre scorso erano scesi in piazza, in Campidoglio. I movimenti per il diritto all’abitare si opponevano alla svendita dei beni pubblici, e per chiedere l’attuazione della novità di un fondo per l’edilizia residenziale pubblica nel bilancio. Solo in questo modo infatti, si potrebbe dare sostanza alle 6mila case popolari che da marzo 2012 esistono soltanto sulla carta di una delibera approvata dal consiglio comunale.
Ieri invece, i movimenti per il diritto all’abitare sono di nuovi scesi in Campidoglio, questa volta con le tende, in occasione del voto del consiglio comunale di Roma sulla delibera che prevede la svendita ai privati di molti pezzi del patrimonio pubblico tra cui le aree destinate all’edilizia popolare. La svendita de patrimonio pubblico d’altronde, non è una novità e piano piano sta diventando realtà, pensata come l’ennesima misura per far fronte alla crisi.
I movimenti di lotta per la casa sono stati chiamati ieri ad un incontro con l’assessore al Patrimonio e il capogruppo del Pdl. Un incontro che non ha fatto altro che confermare la determinazione da parte della maggioranza e dell’opposizione, di cedere il patrimonio comunale, in quanto rappresenta l’unico modo per l’amministrazione, per far fronte al disavanzo delle casse del Comune, devastare dal malaffare. Nel frattempo per domani è prevista una nuova manifestazione, dopo che più di un migliaio di persone hanno dato vita ieri sera ad un corteo che, partito dal Campidoglio, ha bloccato piazza Venezia. Il corteo si è concluso nella vicina piazza Madonna di Loreto dove sono state montate le tende. La discussione in Consiglio Comunale sul bilancio si riapre domani pomeriggio e i movimenti presenti in piazza rilanciano per un corteo per tornare in Campidoglio in concomitanza con la discussione in Consiglio comunale.
da infoaut