MOLINO SI PRESENTA AL PRESIDIO..CON LA SCORTA!

Oggi, 19 gennaio, un nutrito gruppo di persone si è trovato davanti al tribunale di Torino per manifestare solidarietà agli arrestati del 3 gennaio, per cui era previsto il riesame.

Nella città di Torino, capitale degli sfratti e dell’ormai noto 610 (sfratto a sorpresa), la vendetta della procura è arrivata in fretta e ben otto persone hanno ricevuto denunce e misure cautelari.

Donato e Stefano addirittura sono rinchiusi nel carcere delle Vallette. Vendetta contro chi il 14 ottobre é sceso in strada, insieme a tanti solidali del quartiere Vanchiglia, per resistere allo sfratto della famiglia di Said e Kadija.

Uno sfratto brutale e violento, ad opera di una squadraccia di Giorgio Molino, noto palazzinaro e speculatore, che procura e polizia continuano a difendere senza scrupoli!

Proprio oggi questo losco individuo, che solitamente si guarda bene dal materializzarsi, soprattutto durante gli sfratti quando manda avanti i suoi sgherri sottopagati a buttare in strada famiglie che non riescono nemmeno a portarsi via i propri effetti personali, mentre era in corso il presidio, è apparso in carne ed ossa fuori dal tribunale, non sappiamo se per provocazione o per accertarsi che il lavoro della magistratura venga compiuto egregiamente. Sta di fatto che la rabbia dei solidali e delle famiglie sfrattate dalle sue proprietà presenti al presidio si è fatta sentire tanto da far prontamente intervenire le forze dell’ordine che si sono precipitate per “proteggerlo” e scortarlo fin dentro il tribunale.

In questo paese dunque le persone da difendere sono quelle che rappresentano i poteri forti, veri padroni delle città, e guai a chi osa interferire nei loro interessi.

Ma c’è chi continua a resistere!!!

Donato e Stefano liberi subito!

Tutt* liber*

Basta sfratti!

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Presentazione del libro CASA CASINA, merenda e laboratorio per bambini!

IMG-20151202-WA0025Venerdì 11 dicembre alle 16.30 siete invitati tutti e tutte allo Spazio Popolare Neruda per un pomeriggio dedicato ai bambini!

Merenda, presentazione del libro CASA CASINA di Manuela Mapelli e laboratorio creativo!

Vi aspettiamo in Corso Ciriè 7 per un pomeriggio divertente ed educativo per i bimbi!

Sosteniamo il Neruda! Campagna donazioni riscaldamento e bagni!

donazioni nerudaCome evidenziato dal titolo, questa è una richiesta di aiuto.

Il 31 ottobre scorso, in quaranta nuclei familiari, abbiamo occupato l’ex istituto Casale non più utilizzato da anni. Molti di noi hanno subito uno sfratto o un pignoramento, altri una casa non ce l’avevano più da un po’ di tempo ed erano ospitati da amici o giravano per dormitori o peggio dormivano in mezzo alla strada.

Oggi che finalmente abbiamo nuovamente un tetto sopra la testa dobbiamo cercare di renderla più vivibile, e per farlo abbiamo bisogno del vostro sostegno.

Sostenerci oggi vuol dire stare dalla parte del diritto fondamentale di avere un tetto sopra la testa, per riconquistare una vita dignitosa e un futuro per i nostri figli.

In molti hanno già contribuito a migliorare la nostra situazione partendo dalle donazioni di generi di prima necessità, come quelli alimentari, fino ai letti e i giochi per i bambini. Per questo non smetteremo mai di ringraziarvi e speriamo di poter ricambiare con i nostri mezzi, cercando di essere utili per il nostro nuovo quartiere attraverso piccoli progetti a costo zero come ad esempio la ludoteca popolare con il doposcuola.

La nostra nuova casa, l’ex istituto Casale, era un edificio scolastico destinato allo svolgimento di lezioni, di conseguenza mancano alcune delle strutture fondamentali per la vita quotidiana (per esempio cucine, acqua calda, docce, ecc.).

Come famiglie stiamo cercando di mettere ognuna il proprio contributo economico per affrontare i costi dei lavori sopra citati, ma purtroppo le nostre situazioni finanziarie non ci permettono di coprirne la totalità.

Per questo abbiamo bisogno di un aiuto, ci sono mille modi, tutti egualmente importanti di dimostrare sensibilità e sostegno concreto. Uno di questi è contribuire all’acquisto dei materiali occorrenti.

Anche chi non può partecipare fisicamente e direttamente alle iniziative di solidarietà può farlo donando il suo contributo economico.

Abbiamo quindi pensato di attivare un conto corrente postale apposito (poste pay evolution) che vi permette di donare presso qualsiasi sportello postale, tabaccheria o online tramite la vostra carta di credito:

Numero carta: 5333171018955902

Codice fiscale: LVLDNT88L07F280I

Oppure tramite bonifico bancario:

IBAN: IT36S0760105138274300974304
Intestato a: Donato Laviola

Per una totale trasparenza alleghiamo all’appello un primo preventivo del costo dei materiali necessari.

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Torino: iniziativa delle famiglie sotto sfratto al Gran Balon

DOMENICA 11 OTTOBRE DALLE ORE 13 in P.zza della REPUBBLICA angolo VIA PRIOCCAcon lo SPORTELLO PRENDOCASA TORINO, insieme agli ex occupanti dello Spazio popolare Neruda – PozzoStrada e agli sfrattati…

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…CI VEDIAMO AL GRAN BALON!

Continua il percorso di riappropriazione del diritto alla casa delle famiglie sgomberate da via Bardonecchia 151. Dopo l’occupazione dello sportello dell’emergenza abitativa, gli ex occupanti dello Spazio popolare Neruda rilanciano con un’iniziativa di comunicazione verso tutti coloro che hanno un problema legato all’abitare. Saremo insieme al GRAN BALON per ascoltare i problemi di tutti coloro hanno voglia che i propri diritti vengano rispettati!

PROGRAMMA:
-SPORTELLO CASA: Hai lo sfratto? L’ATC ti sta spennando? Tutto il giorno lo sportello Prendocasa Torino donerà consulenza gratuita per tutti e tutte!
-AREA BIMBI e MERENDA (ORE 16) a cura delle mamme dell’ ex Neruda!
-ASSEMBLEA APERTA A TUTTI (ORE 17)

La casa è un diritto, se ce la tolgono cela riprenderemo!

28.07: Primo giorno di muro popolare…ma non è finita qua!

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La prima delle 3 giornate di “muro popolare” contro gli sfratti si è conclusa con un rinvio. L’emergenza casa è il problema del quale il Comune ancora non vuole occuparsi seriamente tant’è che mentre molti politici e benestanti sono al mare ci sono i poveri costretti a barricarsi per resistere alla crisi.

Così è stato in questa mattina iniziata alle 7.00 quando, insieme al nostro sportello, decine di famiglie e solidali sono scese in strada per difendere Said, sua moglie e i 3 figli. Qui non si scherza: il proprietario è il famigerato Giorgio Molino, alias il “ras delle soffitte”, proprietario di oltre 1000 alloggi e la cui carriera iniziò negli anni 70 quando ebbe le prime denunce per le condizioni fatiscenti degli alloggi che affittava ai disperati, che ha sulle spalle un processo per sfruttamento della prostituzione, un altro per aver smantellato tetti con amianto senza rispettare le norme di sicurezza e, ovviamente, contenziosi con l’Agenzia delle Entrate per milioni di tasse evase.

La presenza, la determinazione della gente, la gioia dei bambini che giocavano spensierati lì attorno, ha tenuto lontano la polizia salvo per qualche passaggio, la quale ha prontamente avvisato l’ufficiale giudiziario di non passare. La proprietà ha dimostrato ancora la sua arroganza e la sua sicurezza nella complicità delle istituzioni dicendo alla famiglia: “Siete presenti in tanti con gazebo e transenne? Va bene, passeremo alle 9 di sera con tanto di polizia!”.

Per niente intimiditi il muro popolare è rimasto davanti casa di Said tutto il pomeriggio tra tranci di pizza, caffè, giochi di bimbi, partite a carte e la gioia dello stare insieme e lottare che nessun speculatore e palazzinaro ci toglierà mai! Said e famiglia oggi non sono usciti, l’ufficiale giudiziario e la forza pubblica non si sono visti neanche da lontano.

Ma non è finita qua! Ci vediamo domani per la seconda delle tre giornate di resistenza in via Prarostino 7 per difendere casa di Antonina residente lì da oltre 40 anni!!!

La nostra lotta non va in vacanza!

Ascolta Said:

Leggil volantino distribuito durante la giornata:

NUOVO SFRATTO A TORINO….LA COLPA E’ DI MOLINO!

Questa mattina di martedì 28 luglio ci vede alle prese con un nuovo sfratto a Torino. Oggi a rischiare di finire in mezzo a una strada sono Said , la moglie e i loro tre figli, di cui l’ultimo nato da poco. Said come tanti altri è nella situazione di non riuscire più a pagare l’affitto e si è visto rifiutare l’emergenza abitativa. Come altre famiglie aveva trovato un nuovo tetto nello stabile occupato di via Bardonecchia, lo “Spazio Popolare Neruda”, poi sgomberato da Comune e Prefettura. Oggi vogliono resistere allo sfratto della casa in cui sono tornati a vivere dopo lo sgombero solo per guadagnare un po’ di tempo: lo stabile infatti ,causa la colpevole incuria del proprietario del palazzo non è mai stato bonificato ed è pieno d’amianto. Ma non ci stupiamo di nulla quando sappiamo di che personaggio stiamo parlando: il proprietario di casa di Said è ancora una volta il “dottor” Molino.

Per chi non lo conoscesse Giorgio Molino è un personaggio ben noto nella nostra città: può vantare una lunghissima carriera nel campo della truffa, dello sfruttamento dei più deboli, e nella più becera speculazione edilizia. E’ il proprietario di circa 1550 alloggi in tutta Torino, nonchè intestatario di svariate società fittizie a scatole cinesi, 200 ettari di terreno agricolo, palazzi, negozi e addirittura una caserma , tutte facenti capo all’indirizzo di una unica sede. La sua attività ha inizio negli anni ’70 quando il nostro palazzinaro senza scrupoli scopre il redditizio settore delle truffe immobiliari( che lo porteranno nel 76 a un primo arresto) e comincia a farsi conoscere in città come “il ras delle soffitte” per le condizioni fatiscenti e i prezzi esorbitanti a cui affitta i suoi alloggi a disperati e migranti che, nell’indifferenza degli enti comunali e regionali preposti all’emergenza abitativa, non trovano altre soluzioni abitative. Continua più o meno indisturbato ad arricchirsi sulle spalle dei malcapitati che lo incontrano fino al 2007, quando finisce di nuovo agli arresti per sfruttamento della prostituzione, di contorno sempre i suoi alloggi fatiscenti . In ogni caso, pare che non gli sia bastato tutto ciò, perchè torna di nuovo protagonista nel 2010 quando viene scoperto a smantellare tetti con amianto senza le dovute norme di sicurezza. Nonostante i suoi trascorsi Molino costituisce un canale preferenziale per l’amministrazione cittadina e da qualche anno intraprende la strada redditizia e sicura dell’ospitalità nel sociale. A lui erano andati i soldi che la Prefettura stanziò nel 2011 per circa duecento profughi arrivati da Lampedusa, i quali, costretti a vivere in stabili che ne avrebbero potuti ospitare la metà, costituiscono nuova fonte di arricchimento per Comune e palazzinari-squali come Molino. A lui vanno adesso quelli per la sistemazione provvisoria di 26 famiglie di rom e romeni gradualmente sgomberati dal campo di Lungostura Lazio. Era stato già anche molto attivo con l’agenzia comunale Locare, (agenzia che dovrebbe garantire affitti calmierati e agevolazioni per chi non riesce a pagare l’affitto ma che in realtà non è dissimile da una qualunque agenzia privata) ,tanto che ha ricevuto diverse attestazioni e benemerenze dal Comune per aver risolto situazioni “scomode”.

Torino è città capitale degli sfratti e mentre l’emergenza abitativa e i problemi legati alla casa raggiungono oramai sempre più ampi strati di popolazione che ,nella crisi, vivono un quotidiano impoverimento intendiamo smascherare personaggi come Molino che approfittano della situazione e del braccio che tendono loro le istituzioni (ben lontane dal voler realmente affrontare il problema casa) per sfruttare, speculare e ingrossarsi le tasche sulla pelle degli altri . Siamo stanchi di pagare il prezzo della crisi e non vogliamo più cedere ai ricatti cui siamo tutti i giorni sottoposti per poter vivere dignitosamente; siamo stanchi di un’amministrazione comunale solo impegnata nel garantire ai ricchi il loro perenne benestare e ai poveri sempre nuova povertà, complice di spregevoli palazzinari privati di cui Molino è solo un’ esempio; non cadiamo nel trabocchetto della guerra tra poveri e individuiamo chiaramente in queste figure le loro colpevoli responsabilità.

 

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TRE GIORNI DI MURO POPOLARE CONTRO GLI SFRATTI!

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Dal movimento basco abbiamo deciso di prendere l’esempio per rilanciare la pratica del picchetto anti-sfratto: costruiamo un muro popolare di solidarietà e rabbia, contro l’arroganza di chi ci sfrutta ogni giorno. Accettiamo la sfida fatta di un presente fatto di miseria ed esclusione ed espelliamo da tutti i quartieri vecchi e nuovi rigurgiti xenofobi e razzisti. Con orgoglio e determinazione, fianco a fianco, italiani e migranti, riscattiamo le nostre vite.

Invitiamo tutti e tutte a questi tre appuntamenti e ad unirsi in questa pratica di solidarietà!

MERCOLEDì 21 MAGGIO, CORSO TRAIANO 128 OCCUPATO presenta: Jobs Act e Piano Casa: cosa ci aspetta in futuro?

PIANO CASA e JOB ACT sono le soluzioni alla crisi che il governo renziano vorrebbe attuare, spianando le strada alla deriva di precarietà che già colpisce milioni di lavoratori, disoccupati e studenti.
Ci sembra doveroso interrogarci sul contenuto di un Piano Casa che svende gli alloggi pubblici, mette a disposizione fondi fittizi per il sostegno agli affitti, vieta di ottenere la residenza e gli allacci delle utenze a chi, spinto da necessità, occupa case altrimenti lasciate al degrado.
Lo stesso piano casa prevede inoltre l’esclusione per 5 anni dalle liste per l’assegnazione delle case popolari, come se non fosse abbastanza degradante aspettare di raggiungere la quota di punti necessaria per un diritto fondamentale come quello alla casa.
Ci sembra doveroso interrogarci sul contenuto di un Job Act che legittima i licenziamenti ingiustificati, aumenta la possibilità per le aziende di assumere tramite apprendistato senza alcuna offerta formativa, allunga esponenzialmente i tempi di inserimento lavorativo all’Traiano 21insegna della richiesta di maggiore flessibilità.
Rifiutiamo fermamente un modello sociale che privilegia i soliti speculatori e palazzinari, che non si occupa delle reali esigenze dei cittadini,che anzi li tiene ogni giorno in un bilico precario, in condizione di non poter pensare al domani.
Rivendichiamo e pretendiamo il diritto alla casa, al lavoro e alla dignità per tutti e tutte.

Interverranno:
Sportello Prendocasa Torino
A. Ariotto – avvocato-
Mariacristina – sudentessa I.M.S. “Regina Margherita”

ORE 18 APERITIVO BENEFIT CIRCOLO RICREATIVO di CORSO TRAIANO 128 OCCUPATO.

ORE 19 DIBATTITO PUBBLICO SU JOBS ACT E PIANO CASA.

Ci vediamo l’11!!!

DOMENICA FESTA A PIETRA ALTA, SI COMPIE UN ANNO!

festa 1° compleanno pietra altaL’occupazione di Pietra Alta compie un anno, per l’occasione domenica 16 febbraio alle ore 17 l’Antifa boxe incontra la Palestra Popolare in costruzione di pietra alta El pueblo e ci sarà un allenamento dimostrativo di Boxe.
Invitiamo tutti a venire a vedere, sperimentarsi e partecipare alla giornata di sport popolare e a festeggiare!
A seguire alle ore 19 aperitivo e dj set con dj Francesco e Marco Sottile (anni ’80 ’90)
Vi aspettiamo nella palazzina dell’ex dazio di Corso Vercelli 440

mezzi pubblici 4 20 51 SE1 SE2
Stazione Stura sfm1 sfm 2 sfm4 sfm6 sfm7

 

Inaugurazione Sportello sociale

sportello_socialeTorino_Da troppo tempo ci troviamo nella condizione di doverci confrontare con questa crisi economica che pur non avendo contribuito a creare pesa solo sulle nostre spalle. Ci dicono che noi dobbiamo vivere in un regime di austerità perché le casse dello Stato sono vuote e poi assistiamo a uno scenario di soldi pubblici gettati in opere inutili, stipendi da capogiro o nel salva BANCHE.

Il 20 di gennaio scorso ci siamo trovati con un primo presidio sotto l’Iren, una delle maggiori aziende che gestiscono le utenze in città per chiedere conto del caro bolletta, andando ad indicare i responsabili di uno strozzinaggio che si fa maggiormente pesante in tempi di crisi, e portando con determinazione le nostre richieste:

• adeguare il costo della bolletta al reddito di chi deve pagarle!

• una moratoria per i distacchi delle forniture di almeno un anno!

• l’erogazione di un servizio minimo e garantito delle utenze per tutti! (anche gli utenti con morosità incolpevole devono poter fruire delle utenze)

• la possibilità di un allaccio e di fornitura anche nelle case occupate per necessità!

Ci è stato risposto che le nostre richieste verranno prese in considerazione dalla direzione Iren, ma la battaglia è aperta: a breve un nuovo presidio, per essere ancora di più e gridare ancora più forte le nostre ragioni.

Cominciamo a ragionarci insieme all’inaugurazione del nuovo Sportello sociale di corso traiano 128, il 5 di febbraio a partire dalle ore 18.

Seguici sulla pagina fb: Ribaltiamo l’austerity con..il taglio delle bollette!

#21G Ottenuta proroga grazie al picchetto anti-sfratto in una casa A.t.c. a Settimo Torinese

stop_sfrattiSfratto evitato oggi a Settimo Torinese alle case A.t.c. di via Primo Levi.

Luigi, cassa integrato, stretto dalla morsa della crisi, rimane indietro nei pagamenti; per colpa del comune che non comunicava all’A.t.c. che il signore è in cassa integrazione l’istituto ci ha messo un anno per adeguare il canone al suo redditto che si è ridotto; comune che, veniamo a scoprire dalla stessa A.t.c., non ha ancora versato la sua quota del fondo regionale degli scorsi 3 anni

Alla sua disponibilità di dargli intanto i 300€ che tirando la cinghia era riuscito a mettere da parte per loro l’istituto ha rifiutato e la soluzione da loro proposta è stata di prelevargli direttamente dalla sua busta paga 200€ ogni mese per 120 mesi per ridargli molto di più del debito che gli deve, quando lui già con lo stipendio ridotto per finanziamenti e cassa integrazione dovrà pur mangiare.

Lui ha anche chiesto di fare cambio con un alloggio più piccolo per pagare meno e riuscire più facilmente a rientrare degli arretati ma l’A.t.c., contro anche i suoi stessi interessi, non gli viene incontro con la solita motivazione del fatto che lui risulta moroso.

L’unico “aiuto” invece degli assistenti sociali è stato di togliergli il figlio di 17 anni per darlo in affidamento!

Come al solito per le mancanze delle istituzioni preposte una persona rischiava di venire privata del diritto di avere un tetto sulla testa.

Si sono dunque presentati il funzionario A.t.c. con ufficiale giudiziario, fabbro e 2 furgoni già pronti per portargli via i mobili, alla loro intransigenza di effettuare lo sfratto il picchetto ha risposto con fermezza e nonostante loro chiamassero una pattuglia dei carabinieri e minacciassero l’intervento della forza pubblica ribadiva che sarebbe rimasto fino a che non si fosse data una soluzione al signor Luigi.

Grazie alla determinazione del picchetto anti-sfratto si é quindi riusciti a venire a un accordo per evitare che Luigi perda la casa e a un piano di rientro più “umano” e più compatibile col suo redditto di cassa integrato; hanno anche accettato di cambiargli la casa troppo grande e onerosa con una più piccola e più compatibile con i suoi bisogni.

Come sempre la lotta paga e alle minacce di sfratti saremo sempre pronti a rispondere con un picchetto per difendere il diritto all’abitare.