In tutta Italia è ormai noto il vero volto del Governo Renzi e delle giunte PD, ma oggi si è reso ancora una volta palese ai nostri occhi: un volto fatto di tante promesse mai realizzate e allo stesso tempo un volto sciupato dalla paura delle forze sociali che dal basso rivendicano a gran voce i propri diritti. Infatti, nella giornata di oggi stiamo assistendo ad un ennesimo sgombero di un’occupazione abitativa a Bologna, nata come molte altre per dare un tetto sopra la testa a chi a causa della crisi economica e della disoccupazione non riesce a pagare un affitto.
L’occupazione in questione è il Condominio sociale di via Mura di Porta Galliera, occupato dal giugno 2014, dove hanno trovato casa più di 60 persone. All’alba la neo-eletta giunta PD ha fornito la sua solita soluzione per i casi di riappropriazione: sgombero forzato con fiumi di polizia, tante promesse e nessuna soluzione reale non temporanea. Quello di cui il PD ha paura e per cui costruisce leggi repressive come il reato di intimidazione è una forza reale e organizzata che si è mostrata appena le voci dello sgombero si sono diffuse. Infatti, poco tempo dopo l’allarme degli occupanti si sono radunati in presidio molti solidali, accorsi da tutta la città per richiedere lo stop dello sgombero forzato e assistere gli occupanti che si sono barricati fornendo acqua e beni di prima necessità. La risposta della polizia non si è fatta attendere: cinque cariche hanno tentato invano di disperdere il presidio che tuttora continua.
Oltre a esprimere la nostra solidarietà, possiamo trarre alcune conclusioni da questa giornata di autodifesa. Innanzitutto, le istituzioni voltano lo sguardo dall’altra parte rispetto alle occupazioni quando si rende palese che senza di queste molte persone vivrebbero un disagio estremo, per esempio durante l’”emergenza freddo”, se di emergenza si può parlare visto che sia le stagioni sia il disagio abitativo sono questioni strutturali. Invece, quando la lotta si prende una boccata d’aria, la risonanza mediatica è bassa, ma ancor più importante, quando buttare in mezzo alla strada delle persone non viene visto come un rischio per la vita di questi, allora la classe politica da il via alla sua macchina repressiva pensando forse che questi soggetti possano andare a dormire in un parco o in qualche panchina. La seconda conclusione è invece meno digeribile dalle istituzioni, riguardando la forza che negli anni si è venuta a creare dal basso e si contrappone a un governo e a delle giunte sempre più chiuse in loro stesse. Si è resa infatti palese in questa giornata la determinazione degli occupanti, pronti a difendere la casa che si sono conquistati, e la solidarietà creatasi tra i movimenti cittadini, subito accorsi alla chiamata. Quindi, possiamo rimanere convinti del fatto che in mancanza di politiche abitative reali l’occupazione è la via per conquistarsi un tetto sopra la testa, conquista che le istituzioni fanno fatica a togliere data la solidarietà che attorno a questi spazi liberati si crea.