Togliere ai poveri per dare ai ricchi. Sembra essere proprio questa la razionalità ispiratrice del governo Renzi.
Nella prossima legge di stabilità (a breve in parlamento) verrà abolita la Tasi (tassa sui servizi indivisibili che grava sulle abitazioni). Questa è una buona notizia per molti italiani gravati dai costi sociali della crisi. Tuttavia, anche in questo caso, il PD renziano non poteva non privilegiare le classi sociali alte. L’eliminazione della Tasi riguarderà infatti anche ville, abitazioni signorili, castelli e dimore storiche (sono 45mila in Italia), sarà sufficiente che risultino essere la prima casa del loro ricco possessore. Per capirci, secondo stime Uil il proprietario di un appartamento, di categoria A8 (ville di pregio), collocato ad esempio a Roma, sull’Appia Antica o all’Eur, di 297 metri quadrati potrebbe risparmiare fino a 5.238 euro l’anno.
Tanti, quindi, risparmieranno sulla Tasi, i ricchi in particolare fino a diverse migliaia di Euro. Il problema è che saranno, di fatto, i ceti sociali più bassi a pagare i costi di questa manovra! Infatti se il governo con una mano da, con l’altra toglie. Da tempo il PD ha ingaggiato una lotta senza quartiere contro i poveri ( per esempio: qui e qui), in particolare nell’ultimo periodo stanno avendo risalto i cambiamenti riguardanti l’ISEE. Il nuovo ISEE fa risultare tutti più ricchi, in questo modo il numero di coloro che usufruiscono di servizi e prestazioni legati alla situazione economica potrebbe ridursi del 20%. Molte persone saranno escluse o dovranno pagare servizi sanitari, assistenziali o legati al diritto allo studio, di fatto un risparmio proprio sulle possibilità di vita dei ceti più poveri.
da infoaut