ATC (Agenzia Tolgo Casa)

Torino: Mattinata densa di iniziative in difesa del diritto all’abitare. Nonostante in campagna elettorale tutti i candidati sindaci non abbiano perso l’occasione per  farsi fotografare al fianco di persone sfrattate o facendo uscire articoli di giornali dove appoggiavano le persone in difficoltà nel riuscire a mantenere una casa, la macchina amministrativo-burocratica degli sfratti e degli sgomberi non sembra intenzionata a fermarsi.

Corso grosseto 369, nel popolare quertiere Lucento-Vallette, da alcune settimane una coraggiosa mamma aveva deciso di occupare una casa atc vuota per rispondere alla esigenza sua e soprattutto delle sue cinque figlie. Da tempo cercava disperatamente una casa in affitto stufa di dover condividere il tetto con con i genitori stipati in 9 in solo 57 metri quadri. Dopo aver bussato a tutti gli uffici delle amministrazioni comunali, dall’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa) a Lo.Ca.Re, agli uffici personali del sindaco Chiamparino come dell’assessore alla casa Tricarico, due settimane fa trova un casa del’atc vuota ed aperta e non perde l’occasione per trasferirvisici con le proprie figlie guadagnando anche gli onori delle cronache cittadine. Un esempio di dignità e coraggio con cui non potevamo esimerci di confrontarci e che quindi abbiamo contattato come prendocasa per complimentarci e portare la nostra solidarietà attiva.

Oggi le aministrazioni, ed in particolare l’ATC che ha chiesto lo sgombero, avevano deciso fosse arrivata l’ora X per Manuela e la sua famiglia, dopo alcune settimane di campagna denigratoria  a mezzo stampa contro gli abusivi delle case ATC definiti i  “furbetti” anche dalle testate che si auto-definiscono di sinistra (si veda ad esempio la repubblica-torino) e la creazione di una cosidetta “task force Atc contro abusivismo case popolari”,  stamane alcune volanti dei vigli urbani accompagnate da diversi funzionari della digos, da un ditta di traslochi e da un fabbro avrebbero voluto mostrare come questa task-force intende agire. Molto più numerosa e determinata era però la solidarietà che si è stretta intorno a Manuela e le sue cinque figlie a partire dal vicinato che compatto ha subito risposto interponendosi al trasloco forzato che si stava per iniziare. Nella concitazione la madre si sente male e viene colta da un attacco di panico che costringe gli agenti presenti  a dover chiamare un ‘ambulanza. La situazione si surriscalda quando  si impedisce ad una amica e vicina di entrare per poter dar da mangiare alla figlia più piccola di soli sei mesi visto che la madre ancora non si era ripresa. Ne nasce un parapiglia dove il vicinato, gli amici accorsi, e le compagne ed i compagni di prendocasa hanno la meglio su vigli e digos riuscendo ad entrare nella casa liberandola materialmente dalla loro  presenza che poco dopo preferiscono desistere ed andarsene lasciando a ricordo una porta divelta dalla loro arroganza.

Davvero importante la compatezza e determinazione dei residenti che dai primi giorni sono stati vicini alla famiglia e le hanno portato reale solidarietà, dall’aiuto nelle faccende domestiche alla loro presenza fondamentale nell’essere riusciti, per il momento, ad evitare lo sgombero coatto e soprattutto riuscendo a non dividersi in un momento tanto delicato ed importante.

Manuela, dal canto suo, non chiede niente in regalo, si dice disposta a pagare un canone equo e rispondente alle sue possibilità essendo ovviamente monoreddito (cosa che tra l’altro le implica l’impossibilità di accedere alle case popolari o all’emergenza abitativa perchè dichiarato troppo alto!)  e per di più da poco tempo anche  in cassa integrazione a zero ore (grazie Marchionne!!, Manuela è infatti adetta ad una delle tante linee di montaggio della fiat).

Un quartiere ed una famiglia tipica ed emblematica dei tempi che viviamo insomma ma che, a differenza di chi vorrebbe la pace sociale a tutti i costi anche in tempi di crisi e soprattutto in campagna elettorale , non intende essere vittima della crisi e del sistema che l’ha prodotta ne tanto meno farsi imbambolare da improbabili assistenti sociali che da giorni la minacciavano facendole pressioni psicologiche reiterate sulla possibilità di sottrarle le figlie.

Nel quartiere san paolo un picchetto antisfratto dello sportello casa zona san paolo è invece riuscito ad ottenere un importante e lungo rinvio per un secondo acesso. Seguiranno aggiornamenti e maggiori dettagli sul blog dello sportello casa zona san paolo.

La torino post-olimipica e attualmente inondata di retorica sull’orgoglio  nazionale non sembra insomma  voler vivere di puro spettacolo e celebrazione ma, nella pratica, ben ricorda su quale terreno si conquistano i diritti e la dignità la lotta.

ATC VERGOGNA!!


Ascolta una diretta della mattinata con radio blackout:

Ascolta l’intervista a Manuela all’interno della trasmissione titanic in onda su radio blackout tutti i martedì dalle 18:30 alle 19:30

 

 

 

La casa non si (s)vende

Oggi il progetto prendocasa-Torino con Patrizia ha presidiato l’asta della sua casa nel centro di Torino sotto l’ufficio notarile in via pietro micca 9.  L’intento era ovviamente quello di denunciare come nella pratica amministrativa la speculazione prende forma e questo è uno degli strumenti che usa. Da tempo denunciamo la speculazione in atto sull’intera palazzina in cui Patrizia  vive e ci sembrava importatente portare la nostra presenza e denuncia nel centro della città. Sin dall’inizio dell’asta quindi una quarantina di persone hanno ricordato ai possibli compratori che non troveranno vita facile nel liberare la casa di Patrizia e che fino a quando le istituzioni non troveranno una soluzione alternativa adeguata ci troveranno a presidiare e rinviare i suoi sfratti.

Molte le persone interessate tra i passanti che chiedevano, si informavano e raccontavano vicende simili capitate a loro o persone di loro conoscenza strangolate da queste politiche assassine del debito attraverso cui in questo periodo di crisi si vorrebbe speculare ancora di più.

Verso le 11:30 l’asta si è poi conclusa con un privato che l’ha acquistata per un valore di 128.000 euro. La battaglia continua:

LA CASA È UN DIRITTO


Cosenza, occupato palazzo Aterp! La casa è un diritto!

Fonte: www.infoaut.org

altOggi, 10 aprile 2011, tre nuclei familiari si riappropriano del diritto alla casa occupando un palazzo aterp ristrutturato già da due anni e, tanto per cambiare, tenuto chiuso a dispetto della precarietà abitativa ed economica che colpisce ed accomuna un corpo sociale meticcio fatto dacentinaia di famiglie, precari e migranti in questa città come nel restodel paese.

Corpo sociale che vive di precarietà, non arriva a fine mese e che un affitto non può permetterselo.

Con questa occupazione il comitato Prendocasa rilancia la lotta per un diritto inalienabile che non può più sottostare alle logiche clientelari messe in atto da politicanti e amministratori.

Il piano casa varato dalla regione sta per consegnarci l’ennesima colata di cemento sfruttando l’emergenza abitativa senza proporre nessuna soluzione!

L’aterp, è ormai un ente che non regola le assegnazioni, gli alloggi esistenti versano in stato di degrado, le graduatorie sono solo una formalità perchè non sono seguite da assegnazioni mentre interi palazzi ristrutturati vengono assegnati strumentalmente ad altri enti come l’Unical per rimanere vuoti, come quello occupato oggi, o essere sottoutilizzati, come palazzo Bombini in via gaeta che, a distanza di 3 anni, ospita 6/7 ricercatori, dislocati in altrettanti appartamenti, a fronte di 13 appartamenti disponibili o ancora palazzo Caselli Vaccaro, alla giostra vecchia, sempre assegnato all’Unical e sottoutilizzato.

In questo quadro, le amministrazioni comunali hanno fatto solo gli interessi dei palazzinari rilasciando concessioni edilizie e favorendo il mercato degli affitti con finte politiche di sostegno all’abitare come il contributo fitto casa o dichiarando emergenze abitative senza far seguire soluzioni strutturali ma solo soluzioni tampone che prima o poi riscoppiano per inadempienze (vedi palazzo fiordalisi, utilizzato come casa-parcheggio per circa 30 anni e sgomberato nei mesi scorsi per morosità del comune nei confronti della proprietà).

Solo nell’area urbana 20.000 stanze vuote, mentre a Cosenza possiamo contare una decina di palazzi di proprietà aterp/comune assegnati all’università che sono vuoti e circa 2000 famiglie in attesa di una casa da ben 25 anni, senza contare le soggettività precarie che non riescono neanche a presentare la domanda di casa popolare per assenza di bandi da diversi anni e, pertanto, sono costretti a pagare affitti esorbitanti che costringono ad impegnare per la casa il 50-60% del reddito.

Inoltre si cominciano a registrare dati allarmanti circa gli sfratti per morosità che ci restituiscono la cifra di una crisi economica che lascerà effetti devastanti su uno spaccato sempre più ampio e variegato della società.

Pertanto chiediamo politiche abitative serie e strutturali, diciamo basta a soluzioni tampone e assegnazioni clientelari, diciamo basta alle speculazioni edilizie che determinano consumo di suolo, chiediamo la requisizione di tutti gli immobili pubblici e privati inutilizzati, sottoutilizzati o dismessi e il cambio di destinazione d’uso a scopo abitativo.

PRENDOCASA – comitato di lotta per la casa Cosenza

Fonte: www.infoaut.org

CONTRO LA VENDITA ALL’ASTA DELLA CASA DI PATRIZIA

Da oltre un anno seguiamo la vicenda di Patrizia e delle sua famiglia su cui si sta effettuando una speculazione immobiliare ben orchestrata e diretta.

Un passaggio fondamentale è ovviamente quello della messa all’asta della casa che legittimerà il nuovo proprietario a chiedere lo sfratto con maggior forza (ad oggi gestito dal curatore dell’asta).

Ci sembrava quindi importante denunciare  questi passaggi e far vedere ai possibili nuovi acquirenti le conseguenze delle loro scelte dettate dall’unica volonta di risparmiare ( nel caso di privati) o molto più probabilmente di speculare (nel caso di agenzie immobiliari.

L’appuntamento per tutti e tutte è quindi per:

Giovedì 14 arpile 2011

via pietro micca 9 – Torino

ore 10:00

 

 

 

 

 

fonte: www.infoaut.org
prendo2Modena_100 persone sfilano per le strade di Modena, al corteo lanciato per il diritto alla casa di prendo Casa Modena. 

Alle ore 16,00 parte il corteo di Prendo casa Modena, e parte proprio dal quartiere che ospita la sede di diversi uffici comunali e L’acer, ente che gestisce le case popolari a Modena. Proprio in alcuni appartamenti dell’acer, in via Fossa Monda, c’è una delle due occupazioni di prendocasa e proprio l’acer è uno di quegli enti su cui prendo casa sta puntando l’obiettivo per denunciare la gestione del problema abitativo nel comune di Modena, una gestione a metà tra comune e acer, che sta producendo sfratti e case vuote a fronte di nuove palazzine e nuove costruzioni atte all’ abitazione.

Il corteo si è articolato poi per le strade di Modena, passando davanti allo Spazio Antagonista Occupato Guernica, spazio che con le sue lotte sostiene e appoggia le lotte del prendo casa, le occupazione e le famiglie in occupazione, a una delle caserme di Modena, l’ottavo campale, nuovamente simbolo di guerre, per poi giungere alla stazione delle corriere, al centro in questo mese delle lotte portate avanti dagli studenti contro il caro biglietti e per la riappropriazione del reddito. La stazione delle corriere, ospita anche il consultorio, davanti al quale la manifestazione ha deciso di fermarsi per un intervento dell’ asse donne Guernica, un intervento per denunciare quelle associazioni contro l’aborto e per portare la solidarietà e l’appoggio alle donne delle famiglie occupanti.

Da qui il corteo è ripartito direzione centro, ed è ripartito con un forte intervento di un occupante, intervento misto arabo italiano, in difesa delle occupazione e di quei soggetti che occupano e difendono le occupazioni, prendo casa e lo Spazio Guernica. Per le vie di Modena il corteo ha portato la voce delle famiglie occupanti con diversi interventi di altri occupanti e di esponenti dei prendo casa, interventi atti a denunciare le politiche abitative e sociali del comune di Modena, rilanciando la lotta sulla casa e ribadendo che le occupazioni non termineranno in città, continueranno fino a quando le politiche sociali e abitative non saranno più a senso unico. Il corteo ha poi raggiunto, prima di terminare il suo percorso, il banchetto di Libera, per portare alla città di Modena, l’esperienza di una prima occupazione in città di case datata 2005, un occupazione conclusa con molte promesse da parte della giunta, promesse poi cadute nel vuoto e con la casa occupata ancora murata e non consegnata alle persone in difficoltà.

Il corteo si è poi concluso in piazza xx settembre, attraversando piazza Grande, la piazza che ospita il comune di Modena e approfittando di un iniziativa, ha voluto denunciare le nefandezze della giunta comunale modenese, una giunta volta solo al profitto e a speculare sulle difficoltà della gente, non è un caso che Modena è la capitale degli appartamenti vuoti e degli sfratti. Piazza xx settembre è stato poi teatro dell’esibizione di uno dei laboratori del Guenrica, il lab. Hip Hop che attraverso canzoni con testi ineggianti alle occupazioni di casa, ha voluto portare la propria solidarietà alle occupazioni.

 

Che il problema a Modena della casa ci sia è un dato di fatto, come lo è quello di un amministrazione complice dell’averlo creato consciamente. Troviamo scritto sui giornali delle belle politiche che il comune di Modena porta in città per risolvere i problemi abitativi, politiche che tendono tutte a svanire nel nulla o meglio, tendono a diventare speculazioni edilizie e palazzine. A tutto ciò si affianca una debole critica che arriva dalle organizzazioni sindacali, incapaci di entrare nel merito del problema, capaci solo di sollevarlo nella speranza di trovare visibilità anche su queste tematiche.

Questo dimostra che gli unici a dare delle risposte alle persone in difficoltà è il prendo casa Modena, che con le occupazione delle case, entra nel problema, che non sono solo occupazioni, ma è proprio la denuncia del problema abitativo in città, facendo emergere gli intrecci tra comune e acer e i molti palazzinari della città.

Infoaut Modena