Algeria, scontri tra giovani e polizia per il diritto alla casa

altAlla notizia della mancata assegnazione di numerosi alloggi popolari, è esplosa la rabbia degenerata poi in violentissimi scontri con la polizia

La città di Adrar (1540 km a sud-ovest di Algeri) questa notte si è trasformata in un campo di battaglia dove si sono scontrati unità della polizia in assetto antisommossa e giovani manifestanti.

La scintilla che ha acceso gli animi e ha dato inizio ad azioni di guerriglia urbana è stata provocata dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari dell’assegnazione di case popolari: delle 16 mila richieste ne sono state assegnate solo 375.

Essendo prevedibile un’esplosione di rabbia popolare la polizia aveva già aumentato preventivamente le proprie unità nella città.

Nonostante ciò i dimostranti non si sono scoraggiati e già ieri pomeriggio si sono verificati violenti scontri davanti alla sede della municipalità durante i quali gli agenti hanno utilizzato granate lacrimogene per sedare la protesta che è nuovamente esplosa nella notte, questa volta in punti sparsi della città.

Ciò ha messo a dura prova le forze dell’ordine trovatesi a dover fronteggiare in durissimi scontri giovani armati di pietre bastoni e spranghe.

Il bilancio della nottata di fuoco è di otto agenti feriti e quattordici manifestanti arrestati.

Da Peace Reporter

Sostegno ai compagni di PrendoCasa Torino

Prendocasa Modena intende esprimere la sua solidarietà ed il suo appoggio ai compagni di Torino che, nella giornata di ieri, hanno opposto resistenza attiva a uno sfratto nel quartiere che ospita il CSOA Askatasuna.

Uno sguardo di ammirazione va ai compagni di Prendocasa Torino che hanno saputo tessere una soggettività di quartiere sensibile alla questione degli sfratti, che ha portato numerose persone e e famiglie a rafforzare la presenza della famiglia sotto sfratto e dei ragazzi del progetto Prendocasa.

Intendiamo anche esprimere la nostra indignazione nell’apprendere la notizia del pestaggio e del fermo di due compagni che si trovavano al presidio di lungo Dora Voghera.

Inutile ribadire come, in città, come Torino, Pisa e Modena amministrate da maggioranze di centro sinistra, la risposta al problema abitativo sia sempre la stessa: sfratti e manganelli.

Riteniamo invece, necessarie azioni politiche concrete che possano dare risposte più immediate alle famiglie che si trovano nelle medesime condizioni della famiglia torinese che, solo grazie alla lotta è riuscita a mantenere il proprio diritto ad avere una casa, contro le logiche di speculazione tanto care alla politica istituzionale tanto di destra quanto di sinistra.

 

Progetto Prendocasa Modena

La casa è un diritto, gli sfratti devono essere impediti

Questa mattina a Torino in lungo Dora Voghera un tentativo di sfratto da parte delle forze dell’ordine ha incontrato la resistenza di numerosi giovani che si sono opposti allo sgombero ed hanno concretamente difeso il diritto alla casa della famiglia di Patrizia, madre di due bambini

Due giovani del Collettivo Prendocasa sono stati duramente malmenati e fermati dalla Polizia, che è intervenuta pesantemente senza neanche attendere l’esito di una richiesta di rinvio avanzata dai legali che tutelano le famiglie colpite dagli sfratti.

Un rinvio che è stato poi accordato per qualche mese, dimostrando che la solidarietà e la difesa concreta dei diritti sociali è la sola strada che porta a risultati, anche quelli temporanei come stamane. Si tratta ora di renderlo permanente, affermando il diritto per tutte le famiglie colpite dalla crisi di vedere assicurato un bisogno primario come l’abitazione.

Alla famiglia di Patrizia ed ai militanti del Collettivo Prendocasa va la solidarietà e la fratellanza della Confederazione Cobas.

14.06.2011 Confederazione Cobas Torino

 



Una giornata da ricordare

Comunicato di prendocasa-torino sul tentato sfratto esecutivo di oggi (14/06/2011).

La giornata di oggi ha un valore molto importante per noi compagni e compagne del progetto prendocasa-torino.
Oggi abbiamo avuto la chiara dimostrazione di come solo la lotta paga e porta dei risultati tangibili. Stamane compagni e compagne presidianti la casa di Patrizia con la sua famiglia sono stati svegliati all’alba (ore 6:00) dall’irruzione nel palazzo delle forze dell’ordine con il chiaro intento ed il mandato per sgomberare.
Ogni possibile alternativa sembrava ormai tramontata. Il blitz ha avuto come immediata conseguenza prima il barbaro pestaggio e poi il fermo di due nostri compagni in seguito denunciati per resistenza e lesioni ( in due contro diverse decine) a pubblico ufficiale. La prontezza delle compagne nel barricarsi immediatamente dopo dentro casa ha evitato che la giornata avesse un epilogo diverso portando anzi un notevole risultato. La famiglia infatti non solo non si trova in mezzo ad una strada ma vede un rinvio fino a fine settembre con l’impegno (firmato) da parte dell’assessorato alla casa a collaborare nel trovare una soluzione alternativa.

Oltre un anno di rinvii di mese in mese hanno garantito alla famiglia di stare sotto un tetto, ma soprattutto, grazie al protagonismo di Patrizia, hanno saputo rendere pubblica la vicenda evitando l’isolamento e il tentativo di marginalizzazione operato  dalle istituzioni che sempre più cercano di spostare tematiche e problematiche prettamente sociali e politiche su di un piano assistenziale e di marginalità sociale ( si veda ipotesi di separazione del nucleo familiare e sistemazione in ostelli per madre e figlie) spesso ricorrendo anche ad un vero e proprio ricatto morale minacciando di togliere la custodia delle figlie alla madre.

Questi ricatti, questa volta, non hanno funzionato.

Patrizia ha regalato a tutti e tutte  una lezione di dignità, coerenza e determinazione di cui c’è un gran bisogno nella società odierna soprattutto in opposizione  alla tecnica del piagnisteo e dell’autocommiserazione tanto utilizzata dalle sinistre (radicali?) parlamentari e non, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Come sportello e progetto prendocasa siamo orgogliosi di aver accompagnato questa famiglia in quest’anno di lotta e rivendicazione certi che nessun altra strada sarebbe stata percorribile e soprattutto che nessun altro metodo avrebbe potuto ottenere risultati simili.

Ci spiace per le forze dell’ordine e l’ufficiale giudiziario partiti stamane all’alba per sgomberare una famiglia e garantire il diritto alla speculazione e alla rendita di chi vuole approfittare di queste situazioni: la vostra legalità dietro cui vi nascondete ha perso di fronte alla determinazione ed alla legittimità della lotta per il diritto alla casa.

La lotta continua…

 

9° accesso: la resistenza continua

LO SFRATTO E’ STATO RINVIATO AL 30 SETTEMBRE.

E’ IN CORSO IL RILASCIO DEI DUE COMPAGNI FERMATI.

09:00 la polizia è schierata nell’androne del palazzo e non permette a nessuno di avvicinarsi, di fronte alla casa si è formato un presidio di solidarietà. Nel frattempo sono giunti in lungo dora  voghera anche i mezzi dei vigili del fuoco. E’ in corso una trattativa tra gli avvocati e l’ufficiale giudiziario per avere un ulteriore rinvio.


Audio in diretta dallo sfratto:  14[1].06.2011_09.26 Unknown

07:30 c’è stato un primo tentativo di entrare in casa per eseguire lo sfratto, ma la famiglia insieme ai compagni di  prendocasa è riuscita ed evitare lo sgombero.

ore 06:45 due compagni di Prendocasa che si trovavano nell’androne sono stati malmenati dalla polizia appena giunta e si trovano ora in stato di fermo.

ore 06:30 la celere è gia sotto di casa di Patrizia. Invitiamo tutti e tutte ad aiutarci nella difesa di questa famiglia.

Martedi 14 ci sarà il 9° accesso per la famiglia di patrizia.

Un caso che seguiamo da pià di un anno e che ha messo a nudo la pratica della speculazione edilizia e di come la crisi la si fa pagare alle classi sociali più povere.

Invitiamo tutti/e ad esserci per dare una risposta di massa ad un bisogno comune: la CASA!

Questa sembra essere la giornata decisiva :