Luca Libero, Liber* tutt*!

Serata Jam Session Jazz Benefit Luca Cientanni.
Luca Libero! Liberi Tutti!
Luca è stato arrestato il 26 gennaio insieme a molte decine di persone per l’operazione contro i NOTAV ordita dal Procuratore di Torino Caselli.
Al momeno si trova al carcere di Ivrea per scrivergli lettere o telegrammi:
Luca Cientanni
Casa Circondariale di IVREA. corso Vercelli, 165 -10015 IVREA (TO) tel. 0125-614311.

per gli altr* notav arrestati vedi:
http://www.notav.info/arresti-notav/

In occasione del suo compleanno il modo migliore per stargli vicino e portargli la nostra solidarietà:

Sfrattato occupa una casa insieme alla moglie incinta!

fonte:www.lastampa.it

Inutile la mediazione delle forze dell’ordine: l’uomo vuole parlare con un funzionario del Comune

Un uomo, che è stato sfrattato dalla sua abitazione a Torino, ha sfondato stamani la porta di un alloggio del complesso di case popolari ATC di Collegno (Torino) e lo ha occupato abusivamente. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Rivoli (Torino) che hanno tentato di convincere l’uomo, che ha un figlio e la moglie incinta, a desistere. L’uomo ha detto che intende parlare con un funzionario del Comune di Collegno. Nello stesso complesso, due giorni fa, un altro sfrattato si è barricato in casa per protesta minacciando di farsi saltare in aria e ha poi deciso di desistere dall’iniziativa.

 

 

lotta giusta, tavoli inutili

Interessante appuntamento si è tenuto oggi (15/02) presso la sede della circoscrizione 3 di Torino. In occasione di un consiglio di circoscrizione aperto con la presenza dell’assessore alle politiche sociali Elide Tisi, lo sportello casa di Zona San Paolo ha organizzato un presidio fuori dalla circoscrizione con successiva partecipazione al consiglio.
Qui sono state lette tutte la ragioni degli occupanti di via Muriaglio e non solo con richiesta di formalizzazione dei contratti elettrici e dell’acqua. Si sono succeduti nomerosi interventi dei consiglieri in risposta alle problematiche poste soprattutto in relazione alla crisi ed in risposta ad un ordine del giorno della consigliera del movimento 5 stelle che in sostanza porponeva un tavolo tra istituzioni ed occupanti per la soluzione di queste problematiche.Davvero divertente è stato ascoltare tutti gli interventi di comprensione (ovviamente in tono commiserativo) dal tono retorico del  “siamo tutti nella stessa barca” che quasi tutti i consiglieri intervenuti hanno mantenuto per poi ovviamente mostrare la loro faccia al momento del voto: l’odg è ovviamente stato respinto!

Ancora una volta le istituzioni mostrano la loro faccia, sempre pronte a spendere bella parole di comprensione ma, quando si tratta di fare qualche piccolo gesto concreto (concedre la residenza, formalizzare un contratto della luce o dell’acqua) ancor più pronte a ritirarsi. Inutlie dire che la riunione si è conclusa nella rabbia generale dei presenti con i consiglieri fatti uscire in fretta e furia da un’uscita laterale sotto pioggie di insulti.

Ancora una volta è emerso chiaramente a cosa servono i tavoli di trattativa quando chi vi siede è sordo, ad essere ribaltati…

 

Di seguito il comunicato letto in apertura:

Vogliamo dedicare questa giornata di rivendicazione a Mumbi, un compagno del centro sociale Gabrio, che oggi avrebbe dovuto essere qui con noi, ma si trova dietro le sbarre di una galera, per aver preso parte con generosità alle lotte che vedono come protagoniste persone che vivono e pagano sulla propria pelle il prezzo della crisi, delle speculazioni e che difendono la propria terra ed i propri diritti.

Ci presentiamo: siamo alcuni membri dello Sportello Diritto alla Casa di Zona San Paolo ed una delegazione di famiglie che hanno occupato qualche mese fa la palazzina, chiusa da oltre 30 anni, di via Muriaglio 11.

Lo Sportello è nato circa 3 anni fa, dall’esigenza concreta di sostenere una famiglia che rischiava di perdere la casa senza avere la possibilità di trovare una soluzione abitativa alternativa. E da allora lo Sportello ha incontrato centinaia di famiglie, tutte accomunate da un solo problema: la crisi determina la perdita del posto di lavoro e di qua l’impossibilità di pagare l’affitto e il conseguente sfratto.

Quando viene notificato lo sfratto, le famiglie sono costrette a compilare moduli, trovare documenti e tutto risulta inutile, l’emergenza abitativa risulta un miraggio. Delle oltre 3500 famiglie sotto sfratto lo scorso anno, neppure 200 hanno trovato una risposta. Troppo spesso vengono impiegate soluzioni costose e inadeguate per le persone: penso alle camere di albergo, soluzione tra le più utilizzate, prive di bagno e cucina, in cui la famiglia viene divisa, soluzione che costa al Comune sino a 1200 euro al mese. Sappiamo che anche i bandi per l’assegnazione di case popolari recentemente usciti, sono solo un’ulteriore illusione per tutti coloro i quali si affrettano e ripongono fiducia nella compilazione dei moduli. La possibilità di ottenere una casa è paragonabile alla vincita alla lotteria, ma la partita in gioco è ben diversa…

Lo Sportello Diritto alla Casa, non è il solo presente sul territorio torinese: gli sportello, la pratica della resistenza agli sfratti e le occupazioni abitative si stanno moltiplicando, quale segno di una presa di coscienza dei singoli. Solo in questo quartiere negli ultimi anni sono nate 3 occupazioni abitative: casa bianca, via Revello 34 e Via Muriaglio 11. Queste occupazioni sono state la risposte concreta di chi è stato abbandonato da chi avrebbe, al contrario, dovuto fornire delle soluzioni che tengano in considerazione la dignità di ognuno.

Più volte abbiamo chiesto un segnale alle istituzioni. È recente l’incontro con l’Assessora Tisi, incontro che non ha trovato alcuna possibilità di apertura. Secondo l’Assessora un’occupazione rappresenta l’illegalità e ciò risulta preclusivo rispetto all’apertura di un dialogo. Ma dove risiede la legalità nel lasciare famiglie e bambini in mezzo ad una strada? Perchè la legalità risiede solo negli strumenti che si utilizzano per reprimere la lotta? Ben abbiamo presente lo sgombero di Peppe. In quell’occasione un centinaio di agenti hanno, con la violenza, restituito l’immobile nelle mani del proprietario, un palazzinaro che aveva fatto la sua fortuna, per anni, anche con l’affitto di Peppe. Ciò che risulta particolarmente imbarazzante, è come una questione di ordine di carattere puramente sociale, è stata trattata alla stregua di una questione di ordine pubblico da risolvere con l’intervento di ingenti forze dell’ordine e manganelli. Questo il concetto di legalità delle istituzioni: riportare l’ordine delle cose, quale monito a tutti coloro i quali osano ribellarsi ed alzare la testa. Un dubbio ci sorge spontaneo: anche l’occupazione di via Muriaglio, oggi abitata da oltre 15 famiglie e 20 bambini, verrà gestita come lo sfratto di Peppe, per restituire il palazzo ai legittimi proprietari affinchè lo possano tenere chiuso per altri 30 anni?

Il vostro concetto di legalità contro il nostro. Se la legge per voi consiste nell’usare la forza e la violenza, per noi la giustizia sarà sempre guardare negli occhi le persone e lottare al loro fianco per l’ottenimento di una vita dignitosa.

Sfrattato, si barrica in casa e minaccia di farsi saltare in aria. Dopo 2 ore si arrende

Fonte http://torino.repubblica.it

Mattinata di paura a Cascine Vica, in un condominio di  case popolari in  via Tevere 8.  Un uomo si è rinchiuso nell’alloggio con tre contenitori di benzina. Dopo due ore si arrende con la promessa di una nuova sistemazione.

di MEO PONTE

Angelo Cinelli, 43 anni, dopo aver ricevuto lo sfratto dall’Atc, si è barricato per un paio d’ore nel suo alloggio di Cascine Vica, alla periferia di Torino, in via Tevere 8 con la minaccia di farsi saltare in aria con tre contenitori dibenzina. Su posto sono arrivati la polizia, cinque squadre dei vigili del fuoco, uomini del 118 e il sindaco di Rivoli, Franco Dessì.

Il commissario Pozza ha avviato la trattativa con lo sfrattato che dopo alcune ore ha consegnato le taniche di benzina che aveva già sparso sul pavimento con accanto un accendino. In cambio ha ricevuto la promessa di una nuova sistemazione a Cascine Vica. Temporaneamente verrà sistemato in un ostello.
L’appartamento di via Tevere in cui l’uomo viuveva  era in realtà  assegnato ai suoi genitori. La madre è morta tempo fa e il padre nel 2009, quando l’agenzia pubblica ha fatto partire le procedure per tornare in possesso della casa.