Nuova giornata di resistenza agli sfratti

Anche venerdì 13 dicembre ennesimi sfratti a Torino difesi dallo sportello Prendocasa
In via miglietti c’è la storia di Elena al 7° mese di gravidanza che si è trovata a dover pagare 750€ per una specie di cantina e non poter nemmeno accedere all’emergenza abitativa perché il contratto è stato fatto ad uso commerciale e non abitativo, l’altro sfratto era invece in via Peyron.
Nella mattinata allo sfratto in via miglietti si è palesata la digos, che ha cercato di identificare i presenti, un solidale col picchetto che era senza documenti dietro è stato minacciato di essere portato via ma poi la situazione si è calmata.
La giornata di attesa si è prolungava e poi si è scoperto che l’ufficiale giudiziario, lo stesso per tutti e due gli sfratti, non si è fermato alla vista dei picchetti ed è andato a depositare in tribunale, lo scopriremo lunedì, o i rinvii con la data o le richieste di sfratto a sorpresa come sta accadendo da un pò di mesi a Torino.
Come collettivo Prendocasa noi saremo pronti ad aiutarli e a resistere ancora una volta ai futuri accessi di questi sfratti e di chiunque sia convinto che la casa è un diritto su cui non si specula e per cui vale la pena restere con le unghie e con i denti.
Ascolta la diretta su Radio Blackout:

Assemblea nazionale abitare nella crisi 14/15 dicembre

abitarenellacrisi-14-15-dic14 e 15 dicembre la rete “Abitare nella crisi” si incontra a Torino e Cosenza.

Come proposto nella due giorni romana del 9 e 10 novembre scorsi, i movimenti sociali impegnati nelle lotte territoriali per il diritto all’abitare contro il consumo di suolo e la precarietà alloggiativa si possono organizzare per un confronto utile e necessario. E possono farlo questa volta in forma dislocata, sperando in un maggiore coinvolgimento e una più larga condivisione. Torino e Cosenza si sono rese disponibili per ospitare i due appuntamenti.

Le mobilitazioni del mese di ottobre e la forte radicalità espressa non stanno ricevendo riscontri concreti sia sugli sfratti che in termini di programmazione di urgenti nuove politiche abitative. Per questo scambiarci sensazioni e bagaglio di esperienze diventa utile, con lo stile che ha sempre contraddistinto Abitare nella crisi.

Immaginare due luoghi diversi comunicanti tra loro (anche attraverso la rete digitale) consentirà a molt* di partecipare e soprattutto le casse esauste dei movimenti potranno respirare con meno chilometri sulle spalle da sostenere economicamente. Potrà essere anche una verifica delle cose che ci siamo detti/e il 10 novembre e che hanno prodotto tanta effervescenza, nonché le manifestazioni riuscite del 29 e 30 novembre.

La questione dell’uso delle risorse, una sola grande opera casa e reddito per tutt*, interessa a molte realtà sociali impegnate nelle città e nei territori, non solo quelle impegnate tout court nell’emergenza abitativa tra sfratti, pignoramenti e sgomberi, ma anche coloro che lottano contro lo sversamento selvaggio dei rifiuti e la gestione dell’igiene ambientale, l’invasività di infrastrutture o eventi costosi inutili, la cementificazione e lo sfruttamento di intere aree geografiche. Per non farla lunga, non possiamo immaginare questi momenti solo come confronto nella lotta per la casa ma come declinazione più larga di quel diritto all’abitare negato dalla Val di Susa a Palermo e nell’affermazione di pratiche di riappropriazione e sovranità sociale diffusa.

www.abitarenellacrisi.org

per info centro nord: centro sociale Gabrio
per info centro sud: centro sociale rialzo – 3273694595

 

Torino

Sabato 14: Assemblee tematiche

Cosenza ore 16:30 @ Occupazione ex canossiane, viale della repubblica
Torino ore 14:00 @ CSOA Gabrio, via F.Millio 42


Domenica 15: 
Assemblea plenaria ore 10

Cosenza @ Occupazione ex canossiane, viale della repubblica
Torino @ Ex-Moi occupata, Via G.Bruno 201

La casa è un diritto, resistere un dovere

Elena e suo marito vivono nella loro casa da 2 anni, e il proprietario possiede altri immobili.

La storia di Elena è simile a quella di tante altre famiglie ormai corrose dalla crisi e che a malapena riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Nonostante siano incappati nella macchina infernale dello sfratto hanno provato a rivolgersi alle “istituzioni” facendo richiesta di emergenza abitativa, ma la risposta è stata negativa perché il loro contratto d’affitto è ad uso “commerciale” e non abitativo! Il proprietario ha fatto bene i suoi calcoli quando ha fatto firmare il contratto, visto che il canone in questo modo poteva essere molto più alto rispetto ad un affitto ad uso abitativo, infatti Elena si è trovata a dover pagare tra affitto e spese 750 euro al mese per una casa che si trova ai limiti della “sicurezza”, con perdite e muri disastrati. Ma questo al proprietario poco è importato, l’unica sua preoccupazione è stata quella di rivolgersi al tribunale per chiedere lo sfratto quando Elena non ha più potuto sostenere l”esorbitante affitto.

Ad aggravare la situazione c’è anche il fatto che Elena si trova al 7° mese di gravidanza e, a causa dello stress dovuto all’imminente sfratto e alle condizioni precarie della casa che in questo periodo sono ancora più accentuate dall’inverno, ha accusato diversi problemi di salute tanto che il suo medico le ha consigliato di passare questi ultimi due mesi che le rimangono per giungere al termine della gravidanza, in una condizione di assoluto riposo e senza ulteriori sballottamenti che potrebbero causarle la perdita del bambino!

Per tutto questo noi oggi siamo qui con Elena e suo marito!

Siamo stufi di continuare a vedere palazzinari e speculatori senza scrupoli che si permettono di giocare con la dignità della gente attaccandosi al “bisogno” di un tetto, avvallati dal silenzio delle istituzioni e dell’apparato politico tutto che è incapace di garantire il diritto all’abitare e lo continua a trattare come un mero problema di ordine pubblico

Di fronte a tutto questo noi siamo convinti che l’unica risposta sia la resistenza!

Dalle prime ore del mattino saremo a fianco della famiglia di Elena per cercare di evitare che l’ennesimo atto di violenza venga nuovamente commesso. Quindi, invitiamo tutte e tutti a partecipare alla resistenza allo sfratto in via miglietti 13

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UNA GRANDE GIORNATA DI SPORT POPOLARE

E’ stata una gran domenica di sport e socialità quella che si è svolta nell’occupazione di Pietra Alta.

Nel pomeriggio si è tenuto un allenamento collettivo della Palestra Popolare Antifa Boxe.

Tanta l’affluenza della gente del quartiere che ha vissuto molto positivamente la giornata e ha dimostrato tutto l’interesse affinchè all’interno della palazzina di Pietra Alta lo sport diventi un elemento aggregativo e di socialità che porti chiunque sia interessato (senza nessuno ostacolo dovuto all’età) a trovare lo spazio per poter confrontarsi e vivere il quartiere in maniera propositiva.

A concludere l’intensa giornata di sport, gli occupanti e le occupanti di Pietra Alta hanno allestito un banchetto con cibo e bevande per ringraziare chi ha mostrato tutto l’interesse e la volontà di costruire insieme un percorso collettivo per creare nuovi spazi aggregativi che in un quartiere popolare come quello di Falchera sono praticamente assenti.

Ringraziamo la palestra Antifaboxe e tutte le persone che hanno mostrato interesse e curiosità nel far rivivere uno spazio che il Comune di Torino aveva lasciato al degrado e all’abbandono.

I lavori per la costruzione della palestra sono già cominciati…seguiranno aggiornamenti!

Ecco le foto della giornata: