Giornata sfratti zero, 200 in piazza a Viareggio

Da prendocasapisa_Stamani piu’ di 200 persone tra studenti, precari e famiglie in emergenza abitativa hanno manifestato con decisione per le vie di Viareggio. Una mobilitazione per mettere un freno alle fallimentari politiche abitative delle istituzioni locali e per denunciare l’aumento delle richieste di sfratto per morosita’. Il dato veramente positivo è stata la presenza in piazza, al fianco delle di famiglie coinvolte nel problema abitativo, di precari dei servizi e del turismo, che stanno portando avanti da mesi una battaglia autorganizzata contro aziende e cgil per il rinnovo dei contratti e per il miglioramento delle condizioni di lavoro, e di studenti medi, in lotta contro la legge aprea e i tagli alla scuola. Era presente anche Cira Antignano, madre di Daniele Franceschi morto due anni fa in un carcere francese, anche lei sotto sfratto.

Subito all’inizio del corteo un gruppo di manifestanti ha occupato uno dei simboli dell abbandono e della speculazione edilizia a Viareggio l’American Hotel sfitto da 10 anni e passato con il tempo da speculatore a speculatore, è stato calato dagli occupanti un enorme striscione di 20m che recitava “la casa è un diritto, stop alla speculazione”.Il corteo rumoroso  deciso arrivato sotto il municipio  ha ottenuto un incontro immediato con Mannino l’amministratore prefettizio di Viareggio.
Di seguito un volantino distribuito:
BLOCCO DEGLI SFRATTI SUBITO!
CASA, DIRITTI E DIGNITA’ RIPRENDIAMOCI QUELLO CHE CI SPETTA!
Sono ormai più di 400 le richieste di sfratto per morosità nella città di Viareggio a questi numeri allarmanti vanno aggiunti inoltre le decine di sfratti già compiuti nel 2012 e i molti casi di famiglie e singoli che si trovano in alberghi o campeggi inseriti nel confusionario piano di emergenza abitativa m

esso in piedi dall’amministrazione Lunardini in questi anni (piano che non ha più fondi dunque una situazione che andrà aggravandosi).
Sembrano i numeri allarmanti di una città metropolitana ma invece arrivano da quella che un tempo era definita la “perla del Tirreno” e che oggi invece è una città abbandonata a se stessa che vede i propri cittadini pagare sulla propria pelle i costi di una crisi drammatica(lavoro, casa, servizi assenti, disuguaglianza crescente ecc…) mentre una politica istituzionale incapace fa finta di niente, si volta di lato o si chiude nelle stanze di partito blaterando per mezzo stampa di candidati e primarie senza affrontare minimamente i problemi reali della popolazione (questo vale sia per il PD e il triste spettacolo locale dei candidati ma anche per il centro-destra ormai boccheggiante e ammutolito, soprattutto dopo l’affare casa-Fantoni).
In questo scenario drammatico c’è chi ha saputo rispondere con solidarietà e determinazione a non farsi schiacciare. Per la prima volta nella nostra città gli stessi cittadini insieme a compagni e organizzazioni solidali hanno cercato di sviluppare una discussione reale sul problema casa (lo sportello Unione Inquilini, il C.A.V e le famiglie solidali determinanti per rimandare gli sfratti) respingendo al mittente l’idea folle alla base di questo sistema che vorrebbe gettare per la strada donne, uomini e bambini. Questa crisi è stata creata da banche, politicanti e finanza e non accettiamo che siano i cittadini a pagare i costi di scelte economiche e politiche folli fatte di sprechi, speculazione edilizia e finanziaria.
Gli unici che possono affrontare e risolvere questi problemi sono dal basso con l autorganizzazione gli stessi cittadini, lavoratori, disoccupati, migranti e studenti che vivono sulla propria pelle i drammi di una crisi che sono stati altri a creare. Oltre a chi vive il problema abitativo in questi mesi abbiamo piacevolmente accolto e sostenuto sul nostro territorio le mobilitazioni spontanee di precari del turismo e dei servizi al cittadino (oss), gli studenti (a Massa hanno occupato e rilanciato uno spazio abbandonato da anni) i ferrovieri e i cittadini sensibili con la tragedia del 29 giugno e con Riccardo Antonini ferroviere licenziato da FS per il suo impegno nella sicurezza.
Quella della mobilitazione e aggregazione dal basso per affrontare i problemi reali del nostro territorio è la migliore strada per rispondere alla crisi e ad una politica istituzionale incapace o peggio ancora connivente rispetto al dramma reale che stiamo vivendo.
Cantiere sociale versiliese