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Solidarietà agli studenti arrestati dalle famiglie dello Spazio Popolare Neruda
Abbiamo appreso che questa mattina 7 ragazzi universitari sono stati arrestati per aver espresso il loro determinato dissenso contro chi all’interno dell’ateneo cerca di diffondere il razzismo e l’odio verso l’altro. Questi ragazzi noi li conosciamo, ci hanno dato una mano. Potrebbero addirittura essere i nostri figli.
Tutti sanno che la nostra casa di Corso Ciriè è abitata da italiani e migranti che vivono e lottano fianco a fianco per delle condizioni di vita più dignitose per tutti e tutte. Per questo siamo vicini e solidali a questi ragazzi e li ringraziamo per il loro coraggio, perchè quella giornata hanno difeso anche noi.
Troviamo inaccettabile che chi semina odio non abbia nessuna ripercussione e chi invece manifesta il proprio diritto a dissentire venga così severamente punito.
Noi stessi abbiamo subito questa sorte circa due mesi fa ed è anche perchè ci siamo passati che dobbiamo dire basta a questa giustizia che contiene due pesi e due misure!
LIBERTA’ PER MARIA EDGARDA, DIEGO, UMBERTO, DAVIDE, MATTIA, SILVESTRO E SIMONE!
#libertàdidissenso #libertàdistudiare #libertàdiresistere
Solidarietà da Torino alla lotta per la casa di Padova
Maxi operazione della questura contro la lotta per la casa
Torino_All’interno di una maxi operazione della questura di Torino contro le realtà che si battono per il diritto all’abitare, oggi 3 giugno arrivano anche le denunce per gli attivisti del collettivo Prendocasa che il 15 maggio del 2013 contestarono Elvi Rossi, presidente di Atc. La continua malagestione da parte del presidente dell’ATC, veniva denunciata dalle famiglie sfrattate e occupanti di case cogliendo di sorpresa il signor Rossi in un ristorante di lusso. Riproponendo l’Escrache argentino-spagnolo, il presidente dell’Atc veniva contestato, prima all’interno del ristorante e poi dopo all’esterno mentre velocemente si dirigeva verso la propria automobile di lusso, a suon di cori e sonagli.
Ascolta Luca del collettivo Prendocasa-torino:
Continuano gli attacchi ai movimenti sociali a chi si batte quotidianamente contro un sistema politico sempre più lontano dalle esigenze e dai bisogni delle persone. Parlare di violenza privata e minaccia come capo d’imputazione e fuori dalla realtà, quando la contestazione, legittima, a Elvi Rossi aveva lo scopo di denunciare pubblicamente i risultati di una gestione fallimentare delle case popolari: migliaia di famiglie senza case, sfrattate e senza nessuna soluzione reale da parte delle istituzioni locali.
I movimenti per la casa sono parte di un corpo sociale che oggi sente l’acuirsi del disagio abitativo, provocato dalle istituzioni che invece di garantire il diritto alla casa, affrontano la questione abitativa come mera questione di ordine pubblico. Come avvenuto per il movimento di lotta per la casa romano e per tutti i movimenti sociali che oggi alzano la testa per opporsi alle politiche di impoverimento del governo Renzi – incapace di portare soluzione reali all’emergenza abitativa che attraversa il nostro paese – anche a Torino si manifesta l’inadeguatezza delle istituzioni (targate PD) le quali delegano, per incapacità e mancata volontà politica di risolvere le questioni sociali, alla magistratura il ruolo tutto politico che quest’ultima esercita nei territori attraverso arresti e denunce nella speranza di intimorire o debellare forme di contrapposizione sociale.
Non saranno le denunce a fermarci, continueremo a lottare a fianco delle famiglie e di coloro che si battono per la casa, per la dignità, per una vita migliore.
Solidarietà agli arrestati, alle arrestate, inquisit*, domiciliat*!