Siamo diventati ricchi e non lo sapevamo

Lente_conti_630x390Siamo diventati tutti più ricchi…ma non lo sapevamo!!
Grazie al nuovo ISEE, milioni di persone in Italia tra studenti, famiglie con bambini che vanno all’asilo o hanno fatto richiesta di casa popolare (o tutte e due!), perderanno posti in graduatoria.
Se prima era difficile garantire un futuro a se stessi e ai propri figli, ora si rasenta l’impossibilità.

Come sempre a perderci in qualità della vita saranno coloro i quali già hanno difficoltà ad arrivare a fine mese in quanto verranno incluse nel calcolo dell’indicatore anche delle somme fiscalmente esenti come assegni familiari, borse di studio, assegni sociali, indennità di accompagnamento, pensioni di invalidità.

Quindi chi beneficia al momento di alcune prestazioni sociali, una volta conteggiato il valore reddituale di quelle stesse prestazioni, rischia poi di vedersene escluso. Come se se ne fosse arricchito. I redditi utili alla riproduzione sociale vengono assimilati a redditi da lavoro dipendente, pertanto come una fonte di accrescimento della ricchezza.

Gli studenti, soprattutto borsisti, si stanno già muovendo per protestare, non li possiamo certo lasciare soli!

Tante parole pochi fatti

lastampa_sfrattiAl contrario di quanto viene scritto sulla cronaca locale, agli sfratti in città non si da un freno. Continuiamo a ripeterlo perchè ci sembra importante contrastare la narrazione tossica della stampa mainstream che utilizza un linguaggio pieno di speranza e di buoni propositi atto ad evocare una soluzione in tempi brevi.

Renzi docet…

All’articolo di ieri, uscito sulla Stampa, che dava spazio ad un clamoroso calo degli sfratti, poniamo un dato di realtà che ben diverge dalla solita propaganda istituzionale: in una giornata due gli sfratti difesi dalle famiglie dell’ex spazio Neruda che insieme agli sfrattati sono riusciti ad ottenere entrambi i rinvii.

Questo è un fatto. Ma tornando all’articolo di ieri, qui non si tratta di fare le pulci ad un 5% di calo degli sfratti ma di entrare nel merito dell’emergenza casa. Resta comunque insufficiente un calo di questa portata a fronte di migliaia di famiglie sotto ricatto dall’incubo sfratto. E poi ci chiediamo come si possa sbandierare un dato di questo genere (nei primi sei mesi sono calati del 5% rispetto all’anno scorso) senza tenere conto delle tante famiglie sfrattate nei mesi e negli anni precedenti e che oggi si trovano sparsi per la città in angusti box riutilizzati come alloggi di fortuna o assistiti per un tempo limitato da associazioni o enti religiosi (ultima trovata del comune pur di non dare soluzioni concrete e definitive al disagio abitativo).

Anche qui, non ci interessa discutere la filantropia, quando questa si manifesta, degli enti religiosi, ma invece mettiamo a critica le politiche abitative promosse dalle istituzioni che producono solo sfratti e sgomberi.

Questo è un altro fatto. Il resto, sono solo chiacchiere e propaganda istituzionale.