Rinviato lo sgombero della famiglia occupante di Vignola.

Modena: Prima vittoria della famiglia occupante a Vignola, che resiste e respinge lo sgomberoche nella giornata di Martedì, la polizia locale ha tentato di mettere in atto. Sgombero rinviato a sabato.

Grazie a tutto il lavoro messo in piedi sin dal primo giorno dell’occupazione, attraverso iniziative nel quartiere come le colazioni antisfratto, pranzi, assemblee, le occupanti di via Rossini di Vignola, sono riuscite a costruire una rete di solidarietà attiva che ha evitato il primo tentativo di sgombero.

Una rete importante che ha visto in prima persona difendere gli occupanti, le famiglie del quartiere, che sin dai primi giorni dell’occupazione hanno aiutato le due donne e hanno sollevato il problema dei numerosi appartamenti vuoti di edilizia popolare di quel quartiere e della città di Vignola. L’ appartamento occupato è solo uno di cinque vuoti da anni in quella palazzina.

Oltre al quartiere, a dar man forte all’occupazione e al rivendicare il diritto alla casa, si è schierato la sezione locale di Rifondazione Comunista, PrendoCasa Modena, diversi studenti di Vignola e vecchi esponenti del centro sociale Lambicco.

Sabato sarà un altra giornata importante, nel corso di questa lotta, sopratutto dopo le parole di una delle due occupanti

«Continueremo a resistere: sono pronta a farmi portare via da qui a forza».

Segnale di determinazione di chi vuole difendere un diritto fondamentale come quello della casa, che nella nostra provincia diventa sempre più grande e che vede le istituzioni locali incapaci di trovare soluzioni se non quella dello sgombero e della repressione verso chi decide di mettersi in prima linea nella lotta quotidiana in difesa e rilancio dei propri diritti.

 

da infoaut

Occupato un nuovo appartamento vuoto in provincia di Modena

 

Modena Un occupazione partita dai social network, annunciata da una ragazzina di 18 anni che dopo aver visto troppe porte chiuse di fronte ai problemi del suo nucleo famigliare e l’ennesimo sfratto, ha deciso insieme a sua madre di occupare un appartamento vuoto da oltre 5 anni, all’interno di un nucleo di edilizia popolare, che vede altri appartamenti vuoti, nella città di Vignola.

Una scelta importante di lotta, per denunciare pubblicamente la situazione della loro famiglia ma sopratutto per denunciare il problema abitativo che sta avvolgendo la nostra provincia.

Importante apprendere dalla parole della ragazza che abbiamo incontrato, sapere che la volontà è quella di lottare fino a quando non si arrivi a una soluzione positiva per la famiglia.

Proprio così lottare, perché sono state fatte a ora, numerose promesse puntualmente disattese o infrante;

Nella speranza di far emergere il problema, all’atto dell’occupazone pur avvisando la forza pubblica del gesto, non hanno trovato tavoli di discussione o proposte serie trovare una soluzione, ma solo denunce penali e ultimatum di sgomberare la casa.

Dall’occupazione a oggi l’avvocato d’ufficio, si è limitato di ribadire alla famiglia che li difenderà al processo e niente più, mentre gli assistenti sociali hanno messo sul tavolo una sola rata d’anticipo per un eventuale affitto, lasciando di fatto la famiglia nelle stesse condizioni di prima.

Ripartire da qui per ritornare nelle piazze e nelle strade per rivendicare con le lotte di riappropriazione quello che ci appartiene e quei diritti  dalla governance di questo paese dove garantirci come: il diritto alla casa.

comunicato PrendoCasa Modena:

Nuova occupazione di un appartamento vuoto all’interno della nostra provincia.

Vignola non è nuova a questi episodi, già alcuni anni fa diverse famiglie si sono mobilitate per quello che deve essere un diritto garantito: la Casa.

Una madre e una figlia maggiorenne, studente, hanno deciso di mettersi in gioco e occupare un appartamento, vuoto da oltre 5 anni targato ACER ( Edilizia popolare), ente di nostra conoscenza. Un appartamento all’interno di un complesso residenziale di totale edilizia popolare.

Nella stessa palazzina dell’appartamento occupato ci sono altri 5 appartamenti vuoti e volutamente lasciati vuoti, per la stessa logica che viene portata avanti nel comune di Modena e dalla stessa acer, lasciarli vuoti per creare speculazione. Gli stessi che si fanno belli dietro protocollo provinciale antisfratti che serve solo a fare pubblicità a chi lo ha firmato.

Gli stessi occupanti hanno chiamato, per denunciare la loro situazione, carabinieri e vigili urbani, con il risultato che invece di trovare soluzioni e mettersi a sedere ad un tavolo per trovarle, sono state denunciate e ottenuto un ultimatum di 15 giorni per sgomberare l’appartamento.

Ancora una volta sono stati chiesti diversi incontri con il comune e i servizi sociali, ma nonostante effettivamente alcuni incontri fatti si sono sentite le solite risposte e soluzioni che non danno reali soluzioni al problema della casa e alle famiglie stesse.

In tutto questo si è registrata una forte solidarietà da parte degli inquilini della palazzina, una solidarietà che ha visto aiutare la famiglia occupante con cibo e mobilio per sostenere la vivibilità all’interno della occupazione.

E’ con questo spirito che anche noi come Prendo casa Modena sosteniamo questa occupazione perché è importante continuare a dare un segnale forte contro le politiche abitative della governance della nostra provincia, cambiano le pedine e gli interpreti ma non cambiano le soluzioni.

Riteniamo che sia ora di dare delle risposte serie alla crisi che sta lentamente ma in maniera inesorabile divorando la nostra società, e se la governance non è in grado e non vuole trovare risposte, allora ben vengono lotte di riappropriazione di tutto quello che ci appartiene, non solo sotto l’aspetto abitativo, ma in un complesso più ampio di lotte di riappropriazione sul mondo del lavoro, nel mondo della scuola e nella vita di tutti i giorni.

PrendoCasa Modena

da infoaut

Asti: sgomberata palazzina occupata da 8 famiglie

Nel pomeriggio di oggi una quarantina di forze dell’ordine ha sgomberato un’0ccupazione spontanea di 8 famiglie che resisteva da domenica mattina in uno stabile privato nella città di Asti. Di certo ha fatto da spinta alla scelta autonoma di queste familgie la riuscita delle due precedenti occupazioni che ci sono in città.

Si tratta di famiglie che già avevano contattato la locale associazione per il diritto alla casaattrverso il loro sportello ma che poi hanno agito spontaneamente spinte naturalmente dall’incalzare della crisi.

Non è bastato il fatto che lo stabile fosse abbandonato da sei anni a far desistere il proprietario che ha incalzato la procura che prontamente ( quando si tratta di reprimere) ha agito attraverso lo sgombero.

Per statsera l’intenzione delle persone che si sono raccolte intorno a queste famiglie è quello di replicare quanto avvenuto un mese fa interrompendo il consiglio comunale.

Intanto le amministrazioni nascondono le loro nefandezze con la scusa della pericolosità dello stabile.

Ascolta l’intervista con Samuele realizzata da radio blackout:

http://prendocasa-torino.noblogs.org/files/2011/05/Titanic_2011_05_17_intervista_samuele.mp3

Il racconto dei compagn* astigiani:

“In questi giorni ad asti c’è stata una nuova occupazione un po’ piu’
silenziosa delle altre, sicuramente ha avuto vita molto breve ,solo
alcuni giorni fino a ieri quando un folto gruppo di uomini in divisa tra
poliziotti ,carabinieri e qualche vigile hanno deciso d’intervenire
sgomberando l’edificio.

8 le famiglie che hanno deciso di occupare ,l’obbiettivo questa volta
una palazzina privata di 8 alloggi in strada al fortino 95 . Privati che
non si sono fatti attendere anzi come al solito al loro comando hanno
subito risposto le forze dell’ordine che nel breve tempo hanno
ristabilito  la legalità ,mettendo in strada chi per qualche giorno si
era rivisto in una vita normale con di nuovo una famiglia riunita sotto
un unico tetto .

la storia di questo edificio è simile a quella di altri presenti in
città ovvero di edifici di privati che potrebbero esse requisiti ,  la
palazzina in questione è di proprietà di una immobiliare di bra ,
altro esempio in via bistolfi proprio nel bel mezzo del parco di rio
crosio dove ci sono 24 alloggi vuoti dal 2003  al momento invenduti a
causa della crisi e mi fermo qui ma altri sono gli edifici vuoti e tanti
sono gli alloggi sfitti in città che hanno le stesse storie.

Le famiglie di quest’ultima occupazione fanno parte delle tante che in
questo momento affollano lo sportello della nostra associazione
sportello che sta esplodendo e l’occupazione di questi giorni ne è
l’esempio. Bene queste azioni sicuramente si moltiplicheranno ed è
inevitabile ieri sera le 8 famiglie sono andate in consiglio comunale e
come al solito si è finito a urla e fischi con l’interruzione del
consiglio comunale di soluzioni non ce ne sono,la crisi ve la pagate
voi!!! Questa continua ad essere la risposta delle istituzioni.

E intanto la proprietà di strada fortino ha posto sotto sequestro una
struttura che a loro dire è pericolante e quindi pericolosa per
l’incolumità delle persone questa una delle motivazioni sulla
velocità con cui è avvenuto lo sgombero,peccato che gli alloggi invece
erano in ottime condizioni e necessitavano giusto di una ripulita e
imbiancata,la solita balla chissà per quanto tempo vedremo quella
palazzina vuota  e a quando l’avvio di un bel cantiere per mettere sul
mercato altri alloggi  a prezzi esorbitanti.

Queste azioni richiedono solidarietà la dignità di chi in questo
momento è in difficoltà perché espulso forzatamente dal mondo del
lavoro o perché si trova tra le mani solo lavori precari non puo’
essere negata ,questo mondo è pieno di ricchezza ma è mal distribuita
, come redistribuirla? Bella domanda sicuramente non c’è nessun
politico o istituzione che abbozza anche solo una risposta concreta mi
sa che ce la dovremo trovare noi la soluzione con purtroppo il rischio
come queste famiglie di essere sgomberati.

SABATO NEL POMERIGGIO ALLE
16E30 LE FAMIGLIE IN EMERGENZA E QUELLE SGOMBERATE DA STRADA AL FORTINO
SI RITROVERANNO IN PRESIDIO IN PIAZZA SAN SECONDO ”

Sgomberato lo Spazio Antagonista Occupato Guerncia e l’ex scuola di Marzaglia

fonte: www.infoaut.org

guernica_4Modena_ Questa mattina con un operazione congiunta, la digos di Modena ha sgomberato lo spazio antagonista occupato Guernica e l’ex scuola di Marzaglia, scuola occupata dal progetto prendo casa Modena.

 

Nelle operazione di questa mattina, è forte e palese la mano dell’ amministrazione modenese, un amministrazione che si nasconde dietro parvenze di sisnistra e democratiche ma che in realtà non è altro che un amminstrazione che segue politiche di destra, securitarie e legalitarie.

 

Il guernica con oltre 5 mesi di occupazione ha portato una socialità altra all’interno della citta di Modena, dimostrandolo con il corteo che ha sfilato per le vie di Modena durante lo sciopero generale, ma imponendosi sempre di più con le iniziative all’ interno dello spazio, iniziative che hanno visto imporsi i vari laboratori,  con i loro percorsi formativi, una palestra popolare sempre più frequenstata e diverse iniziative politiche attraversate da centinaia di persone.

Stessa cosa si può dire del progetto prendo casa, un percorso che ha messo a nudo le difficoltà di questa amministrazione in ambito abitativo, dando risposte a quelle famiglie che colpite dalla crisi hanno perso tutto. Ricordiamo che questa amministrazione ha portato Modena ad essere tra i primi posti in ambito di sfratti e case vuote.

I percorsi di occupazione non termineranno con questi sgomberi, perchè sia il guernica che prendo casa sono più forti ed ad ogni sgombero l’unica risposta è una nuova occupazione.

 

Seguiranno in giornata aggiornamenti…….

 

Infoaut Modena

fonte: www.infoaut.org

 

 

 

 

ATC (Agenzia Tolgo Casa)

Torino: Mattinata densa di iniziative in difesa del diritto all’abitare. Nonostante in campagna elettorale tutti i candidati sindaci non abbiano perso l’occasione per  farsi fotografare al fianco di persone sfrattate o facendo uscire articoli di giornali dove appoggiavano le persone in difficoltà nel riuscire a mantenere una casa, la macchina amministrativo-burocratica degli sfratti e degli sgomberi non sembra intenzionata a fermarsi.

Corso grosseto 369, nel popolare quertiere Lucento-Vallette, da alcune settimane una coraggiosa mamma aveva deciso di occupare una casa atc vuota per rispondere alla esigenza sua e soprattutto delle sue cinque figlie. Da tempo cercava disperatamente una casa in affitto stufa di dover condividere il tetto con con i genitori stipati in 9 in solo 57 metri quadri. Dopo aver bussato a tutti gli uffici delle amministrazioni comunali, dall’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa) a Lo.Ca.Re, agli uffici personali del sindaco Chiamparino come dell’assessore alla casa Tricarico, due settimane fa trova un casa del’atc vuota ed aperta e non perde l’occasione per trasferirvisici con le proprie figlie guadagnando anche gli onori delle cronache cittadine. Un esempio di dignità e coraggio con cui non potevamo esimerci di confrontarci e che quindi abbiamo contattato come prendocasa per complimentarci e portare la nostra solidarietà attiva.

Oggi le aministrazioni, ed in particolare l’ATC che ha chiesto lo sgombero, avevano deciso fosse arrivata l’ora X per Manuela e la sua famiglia, dopo alcune settimane di campagna denigratoria  a mezzo stampa contro gli abusivi delle case ATC definiti i  “furbetti” anche dalle testate che si auto-definiscono di sinistra (si veda ad esempio la repubblica-torino) e la creazione di una cosidetta “task force Atc contro abusivismo case popolari”,  stamane alcune volanti dei vigli urbani accompagnate da diversi funzionari della digos, da un ditta di traslochi e da un fabbro avrebbero voluto mostrare come questa task-force intende agire. Molto più numerosa e determinata era però la solidarietà che si è stretta intorno a Manuela e le sue cinque figlie a partire dal vicinato che compatto ha subito risposto interponendosi al trasloco forzato che si stava per iniziare. Nella concitazione la madre si sente male e viene colta da un attacco di panico che costringe gli agenti presenti  a dover chiamare un ‘ambulanza. La situazione si surriscalda quando  si impedisce ad una amica e vicina di entrare per poter dar da mangiare alla figlia più piccola di soli sei mesi visto che la madre ancora non si era ripresa. Ne nasce un parapiglia dove il vicinato, gli amici accorsi, e le compagne ed i compagni di prendocasa hanno la meglio su vigli e digos riuscendo ad entrare nella casa liberandola materialmente dalla loro  presenza che poco dopo preferiscono desistere ed andarsene lasciando a ricordo una porta divelta dalla loro arroganza.

Davvero importante la compatezza e determinazione dei residenti che dai primi giorni sono stati vicini alla famiglia e le hanno portato reale solidarietà, dall’aiuto nelle faccende domestiche alla loro presenza fondamentale nell’essere riusciti, per il momento, ad evitare lo sgombero coatto e soprattutto riuscendo a non dividersi in un momento tanto delicato ed importante.

Manuela, dal canto suo, non chiede niente in regalo, si dice disposta a pagare un canone equo e rispondente alle sue possibilità essendo ovviamente monoreddito (cosa che tra l’altro le implica l’impossibilità di accedere alle case popolari o all’emergenza abitativa perchè dichiarato troppo alto!)  e per di più da poco tempo anche  in cassa integrazione a zero ore (grazie Marchionne!!, Manuela è infatti adetta ad una delle tante linee di montaggio della fiat).

Un quartiere ed una famiglia tipica ed emblematica dei tempi che viviamo insomma ma che, a differenza di chi vorrebbe la pace sociale a tutti i costi anche in tempi di crisi e soprattutto in campagna elettorale , non intende essere vittima della crisi e del sistema che l’ha prodotta ne tanto meno farsi imbambolare da improbabili assistenti sociali che da giorni la minacciavano facendole pressioni psicologiche reiterate sulla possibilità di sottrarle le figlie.

Nel quartiere san paolo un picchetto antisfratto dello sportello casa zona san paolo è invece riuscito ad ottenere un importante e lungo rinvio per un secondo acesso. Seguiranno aggiornamenti e maggiori dettagli sul blog dello sportello casa zona san paolo.

La torino post-olimipica e attualmente inondata di retorica sull’orgoglio  nazionale non sembra insomma  voler vivere di puro spettacolo e celebrazione ma, nella pratica, ben ricorda su quale terreno si conquistano i diritti e la dignità la lotta.

ATC VERGOGNA!!


Ascolta una diretta della mattinata con radio blackout:

Ascolta l’intervista a Manuela all’interno della trasmissione titanic in onda su radio blackout tutti i martedì dalle 18:30 alle 19:30

 

 

 

Cosenza, occupato palazzo Aterp! La casa è un diritto!

Fonte: www.infoaut.org

altOggi, 10 aprile 2011, tre nuclei familiari si riappropriano del diritto alla casa occupando un palazzo aterp ristrutturato già da due anni e, tanto per cambiare, tenuto chiuso a dispetto della precarietà abitativa ed economica che colpisce ed accomuna un corpo sociale meticcio fatto dacentinaia di famiglie, precari e migranti in questa città come nel restodel paese.

Corpo sociale che vive di precarietà, non arriva a fine mese e che un affitto non può permetterselo.

Con questa occupazione il comitato Prendocasa rilancia la lotta per un diritto inalienabile che non può più sottostare alle logiche clientelari messe in atto da politicanti e amministratori.

Il piano casa varato dalla regione sta per consegnarci l’ennesima colata di cemento sfruttando l’emergenza abitativa senza proporre nessuna soluzione!

L’aterp, è ormai un ente che non regola le assegnazioni, gli alloggi esistenti versano in stato di degrado, le graduatorie sono solo una formalità perchè non sono seguite da assegnazioni mentre interi palazzi ristrutturati vengono assegnati strumentalmente ad altri enti come l’Unical per rimanere vuoti, come quello occupato oggi, o essere sottoutilizzati, come palazzo Bombini in via gaeta che, a distanza di 3 anni, ospita 6/7 ricercatori, dislocati in altrettanti appartamenti, a fronte di 13 appartamenti disponibili o ancora palazzo Caselli Vaccaro, alla giostra vecchia, sempre assegnato all’Unical e sottoutilizzato.

In questo quadro, le amministrazioni comunali hanno fatto solo gli interessi dei palazzinari rilasciando concessioni edilizie e favorendo il mercato degli affitti con finte politiche di sostegno all’abitare come il contributo fitto casa o dichiarando emergenze abitative senza far seguire soluzioni strutturali ma solo soluzioni tampone che prima o poi riscoppiano per inadempienze (vedi palazzo fiordalisi, utilizzato come casa-parcheggio per circa 30 anni e sgomberato nei mesi scorsi per morosità del comune nei confronti della proprietà).

Solo nell’area urbana 20.000 stanze vuote, mentre a Cosenza possiamo contare una decina di palazzi di proprietà aterp/comune assegnati all’università che sono vuoti e circa 2000 famiglie in attesa di una casa da ben 25 anni, senza contare le soggettività precarie che non riescono neanche a presentare la domanda di casa popolare per assenza di bandi da diversi anni e, pertanto, sono costretti a pagare affitti esorbitanti che costringono ad impegnare per la casa il 50-60% del reddito.

Inoltre si cominciano a registrare dati allarmanti circa gli sfratti per morosità che ci restituiscono la cifra di una crisi economica che lascerà effetti devastanti su uno spaccato sempre più ampio e variegato della società.

Pertanto chiediamo politiche abitative serie e strutturali, diciamo basta a soluzioni tampone e assegnazioni clientelari, diciamo basta alle speculazioni edilizie che determinano consumo di suolo, chiediamo la requisizione di tutti gli immobili pubblici e privati inutilizzati, sottoutilizzati o dismessi e il cambio di destinazione d’uso a scopo abitativo.

PRENDOCASA – comitato di lotta per la casa Cosenza

Fonte: www.infoaut.org

Casa Bianca ha un nuovo vicino di casa

Dopo lo sfratto di martedi esequito con la forza pubblica, caricando il presidio anti sfratto,una nuova occupazione nel quartiere san paolo, poco distante dall’occupazione dei rifugiati di casa bianca.

Una nuova occupazione dentro un quartiere, che ha sempre solidarizzato con i rifugiati che da anni rivendicano casa, lavoro e residenza, capace di riconoscere nel gesto di Peppe un atto estremo di denuncia per chi vive come lui la negazione del diritto alla casa.
Lavori di ristuturrazione si stanno eseguendo nella nuova casa di Peppe, curiosi si avvicinano per capire cosa stia accadendo in quello stabile da anni abbandonato ma che da oggi rivive grazie alla determinazione e al coraggio di Peppe.
Il Progetto PrendoCasa Torino saluta questa nuova occupazione e chi la vive, valorizzando questi percorsi di riappropriazione di reddito indiretto.
Leggi il comunicato dello sportello casa di zona san paolo: La dignita’ di Peppe sta nell’occupazione in via Revello 34 bis

 

 

 

 

Prendocasa Modena occupa palazzina

Fonte: infoaut.org

Nuova occupazione a Modena, da parte del progetto Prendocasa Modena, di una palazzina destinata a edilizia popolare ma vuota dal 2005.

Questa mattina, i componenti del progetto Prendocasa Modena, insieme alle 4 famiglie occupanti, hanno ufficializzato l’occupazione, che perdurava da oltre 4mesi, di una palazzina di proprietà dell’ Acer, l’ente che costruisce e gestisce le case popolari nella città di Modena, vuota dal 2005.

Gli occupanti, tutti migranti in regola ed incensurati, hanno subito, insieme al ragazzi di Prendocasa Modena, denunciato il fatto che tutti i sanitari sono stati trovati distrutti, sintomo del fatto che la proprietà voleva evitare possibili occupazioni e non trovare una soluzione all’emergenza abitativa che a Modena, in maniera lenta ma inesorabile sta venendo avanti, soluzione invece trovata dalle famiglie attraverso l’occupazione.
Questa occupazione, si va ad affiancare a quella dell’ ex scuola di Marzaglia, una occupazione che va avanti da quasi tre mesi.

Seguiranno aggiornamenti

Pubblichiamo il comunicato di Prendocasa Modena e la lettera al quartiere delle famiglie occupanti:

LETTERA APERTA AI CITTADINI DI MODENA
da parte del collettivo Prendocasa: 10 febbraio 2011.

Questa mattina è stata dichiarata ufficialmente l’occupazione della palazzina/ex residenza universitaria di Via Fossamonda, 4 nella zona residenziale sita di fronte all’Ipercoop “i Portali”.

Il collettivo Prendocasa dichiara, attraverso l’appoggio a questo gesto, la propria indisponibilità ad accettare ancora le mille scusanti delle istituzioni locali e nazionali rispetto alle esigenze reali delle persone reali: qui non parliamo di dibattiti da salotto, parliamo della vita materiale e concreta di persone che sono senza casa.

In questo paese destra e sinistra istituzionale paiono aver chiaro un contenuto preciso, qualificante: prima vengono le cose, gli oggetti, il denaro, dopo, forse, le persone e le loro esigenze.

Le cose non sono fatte per le persone, ma le persone debbono adeguarsi alle esigenze delle cose, del denaro, degli oggetti.

Noi siamo portatori dei valori opposti: PRIMA LE PERSONE, dopo gli oggetti, le cose, il denaro.

Per noi il lavoro deve essere al servizio delle esigenze delle persone, per loro le persone devono essere al servizio delle esigenze del lavoro, inteso come fatto astratto.

Queste case vuote forse lo sono perché non possono produrre altro denaro? E’ questo il problema? Si è proprio questo il problema: prima il denaro, poi le persone, poi i bambini, le donne e gli uomini.

E’ proprio una accusa precisa ad un sistema di vita, ad una modalità di pensare al mondo: rifiutiamo di essere catalogati come emarginati solo perché non abbiamo abbastanza soldi per poter essere considerati.

Siamo “brave persone” anche se non abbiamo soldi: non ci classificherete mai sulla base del nostro portafoglio!

Le ragioni che sono alla base della scelta di alcune famiglie di lavoratori, alcuni momentaneamente disoccupati, sono inscritte nel concetto di “dignità”:

– sono lavoratori che per anni hanno avuto un impiego stabile ed hanno perso la casa a causa della crisi economica;

– ora magari sono di nuovo impiegati, ma sono inseguiti dai debiti vecchi, quindi non ancora in condizione di ambire ad un nuovo alloggio;

– le loro famiglie sono state smembrate, mariti in un luogo, mogli in un altro, figli in un terzo;

– i bambini cominciano ad avere problemi a frequentare la scuola, anche perché l’assenza di alloggio e di residenza rischia di far perdere ogni diritto, anche quello all’istruzione.

E’ in base a questi dati di fatto che il collettivo PRENDOCASA MODENA, una sigla che rappresenta il nodo locale di una rete nazionale, si è adoperata per riconsegnare ad uso pubblico una struttura svuotata per fini tutti da scoprire.

Ci pare insensato che strutture pubbliche vengano vendute in un momento come questo o che altre siano vuote perché i soldi per le case non ci sono mai. Eppure quando sui tratta di distruggere il territorio per autodromi insensati, quando si tratta di scavare le cave per lucrare sul futuro dei nostri figli, quando si tratta di costruire i treni ad alta velocità, di fare guerre, allora i soldi si trovano sempre.

Un tempo si diceva che c’è una giustizia di classe, ma cosa è se non una discriminazione di classe il fatto che la disoccupazione renda le persone “colpevoli” della loro povertà? Dove è la giustizia, ammesso che in questo paese una parola del genere abbia ancora qualche significato?

Esiste un enorme patrimonio immobiliare inutilizzato nella nostra provincia e nessuna istituzione reagisce.

Abbiamo proposto al comune di costituire delle cooperative di sfrattati al fine di recuperare le case sfitte per permetterne uso sociale, in modo che gli sfrattati stessi possano contribuire al bene comune ed tornare a percepire un reddito che permetta di vivere.

Non siamo ascoltati, naturalmente: questa, del resto, è una città allineata alla costruzione della paura per il diverso.

Noi difendiamo i diritti degli operai, dei precari, degli studenti, delle donne, degli immigrati, categorie sempre più disprezzate dalla politica ufficiale.

Chiediamo a tutta la comunità, alle strutture religiose, ai partiti, alle associazioni di volontariato di esprimere solidarietà nei confronti di queste famiglie, che solo domandano giustizia e considerazione per la propria condizione.

LETTERA APERTA AI CITTADINI DI MODENA
da parte delle famiglie.

Cari e care,

Vi scriviamo a nome dei nostri bambini, che sono nati qui, che frequentano la scuola assieme a bambini che potrebbero essere figli vostri, vostri nipoti.

Ci rivolgiamo alla Vostra sensibilità di genitori, per spiegarVi come noi siamo stati colpiti da questa crisi in modo terribile: abbiamo lavorato per anni nelle officine e nei campi di questa città, ma abbiamo perso il lavoro e, dopo quello, la casa. Non perché non abbiamo la volontà di pagare, come abbiamo sempre fatto, ma perché ci siamo trovati nell’impossibilità di pagare l’affitto.

Adesso alcuni di noi hanno trovato lavoro e ci dicono di cercare casa: ma chi lavora, o non guadagna abbastanza, o non ha trovato un lavoro a tempo indeterminato e nessuno dà una casa se non hai un lavoro garantito.

Vi dicevamo che i nostri figli vogliono tornare a scuola, vogliono stare insieme ai loro amici, ma se si ammalano per il freddo o perché non possono mangiare adeguatamente, pulirsi come sono abituati, non riescono a frequentarli.

Allora ci siamo trovati a sapere che ci sono case vuote a Modena e ci siamo sentiti obbligati dalle loro esigenze a fare qualcosa che non ci piace, ma che ci sembra necessario. Siamo entrati in questa casa che abbiamo trovato aperta, indicataci da una associazione che da mesi si batte per il diritto alla casa, per il diritto a vivere una vita degna di essere vissuta.

Ma non abbiamo fatto questa scelta a cuor leggero: abbiamo bussato a tutte le porte per chiedere una sistemazione adeguata, un aiuto temporaneo fino a che non passi la crisi e torniamo a poterci gestire la vita senza dover chiedere nulla come abbiamo sempre fatto.

Per anni abbiamo contribuito alla ricchezza di questo paese, versando contributi, lavorando sodo, cercando di mantenere il nostro posto in questa società.

Ci rivolgiamo a Voi, chiedendoVi di mettervi nei nostri panni, di capire che vorremmo solo trovare un tetto per un periodo sufficiente a ricollocare le nostre capacità ed il nostro impegno nel prossimo lavoro che troveremo. Chiediamo di poter restare accanto ai nostri figli nel momento della difficoltà, perché spesso sono proprio gli affetti della famiglia che ci danno la forza per sopportare la temporanea povertà che caratterizza la nostra esistenza attuale.

Avere pochi vestiti, pochi giocattoli, poco da mangiare non è facile: ma essere senza casa è intollerabile. Non abbiamo la possibilità di tornare nel nostro paese, perché ormai è questo il nostro paese e se siamo partiti è perché il lavoro non lo avevamo o non bastava per costruirci un futuro e la crisi colpisce là in modo ancora più pesante di quanto si viva qui.

Questo Vi vogliamo dire e Vi invitiamo a venirci a trovare come si fa tra vicini, affinché possiamo presentarci e farci conoscere. Non dimentichiamo che come noi ci sono tanti altri, italiani e stranieri, che guardano i loro bambini con preoccupazione, perché non sanno cosa succederà domani. Siamo convinti che la struttura in cui viviamo ora, sia una ricchezza della comunità e ci impegniamo a custodirla e conservarla con cura, chiedendo fin da ora di poter pagare le utenze ed un affitto commisurato al reddito.

Vorremmo restare in questa casa per il tempo necessario, non un minuto di più.

Vi ringraziamo per aver prestato attenzione a queste righe e Vi salutiamo come nuovi fratelli e sorelle di questo quartiere.

I padri e le madri della casa di Via Fossa Monda

Novara sgombera…

Intervista con Oreste da Novara effettuata in diretta durante la trsmissione Titanic in onda tutti i martedì dalle 18:30 alle 19:30 sui 105.250 di Radio Blackout… ascoltabile anche in streaming..

A TUTTI/E I COMPAGN*

Nella mattinata di oggi lunedì 24 gennaio le forze dell’ordine hanno proceduto allo sgombero della palazzina di via S.Bernardino da Siena 2 che venerdi 21 era stata occupata da alcune famiglie sfrattate .
Spropositato l’uso di mezzi e di uomini. Oltre 150 sbirri in assetto antisommossa per sgomberare e fermare ben 5 padri e madri di famiglia.
Fortunatamente i minori (i figli di queste madri e padri) erano stati ricoverati in altro luogo, visto il freddo di questi giorni e l’agibilità
ancora scarsa (in termini di riscaldamento, gas, ecc.) della palazzina stessa.

Come al solito alla richiesta di giustizia sociale, al grido di disperazione di chi è in condizioni precarie nella vita come nel lavoro, il potere risponde con gli uomini armati fino ai denti, con la violenza delle istituzioni, con l’esibizione muscolare, perchè chi è in  condizioni di povertà per loro non ha che l’alternativa di annullare se ed i suoi cari.

Mentre chi porta la rabbia in piazza e si ribella alla violenza dello Stato è invece considerato un facinoroso, un violento (magari pure terrorista), un provocatore che “approfitta dello sdegno popolare”.

BASTA CON QUESTE STRONZATE!!!!

I livelli di povertà stanno pericolasamente alzandosi, sempre più famiglie faticano ad arrivare a metà mese (la fine resta una chimera) e costoro, gli “eroi in divisa”, i “prodi difensori della presunta democrazia” non sanno fare di meglio che usare il pugno duro con delle famiglie disperate.
E’ questo il loro modo di sfogare i loro istinti violenti e repressi, il vero pericolo per la gente sono loro ed i loro burattinai (tutti i
burattinai!!!).

Ma ormai la gente comincia ad averne le tasche piene ed azioni come l’occupazione di case, di spazi sociali, di spazi di vita si moltiplicherà.
Il nemico è avvisato! Nel frattempo terremo informati tutti sugli sviluppi del fermo dei padri e madri di famiglia.

Comitato “SalvaNovara”
Circolo “Banditi d’Isarno”
Comitato “Abitare Novara”

Novara 24-01-2011

Prendo casa Modena, occupa palazzina

Questa mattina prendo casa Modena ha occupato assieme a tre famiglie una palazzina in zona Marzaglia nuova a fianco della chiesa.Questa è la risposta che le famiglie di Modena e prendo casa Modena voglio dare alla forte crisi abitativa che sta vivendo la città, alla quale l’ amministrazione non è più in grado didare risposte concrete a tutte quelle famiglie che a causa della crisi non riescono più a pagare i mutui e gli affitti, venendo sfrattati senza soluzioni alternative.

A breve seguiranno aggiornamenti.

Fonte:infoaut.org