Torino, le famiglie di Falchera occupano gli uffici Atc

Ieri, martedì 14 giugno, le famiglie occupanti delle case popolari della Falchera si sono presentate negli uffici dell’Atc in corso Dante occupando l’atrio e chiedendo un incontro con il presidente Mazzù. Dopo la giornata di resistenza e dignità di lunedì scorso, le famiglie del comitato “Figli di Miccichè” hanno deciso di portare la protesta dentro gli uffici del gestore delle case popolari, rivendicando il diritto alla casa per tutti, il blocco degli sgomberi e portando 800 firme in solidarietà con la lotta degli occupanti.

Il presidente di Atc non ha voluto ricevere la corposa delegazione di occupanti che però sono riusciti a strappare, grazie alla loro determinazione, un incontro per mercoledì 22 giugno con alcuni rappresentanti del comune, della regione e di Atc.

All’interno dell’edificio gli occupanti hanno srotolato uno striscione “No sfratti, basta casa senza gente, basta gente senza casa”

Da parte sua Atc continua con la solita litania sull’inaccettabilità delle occupazioni ritenute illegali dimenticando però che le stesse case occupate dalle famiglie in difficoltà – senza casa e costrette a vivere in piccoli alloggi in condivisione con altri nuclei familiari – erano chiuse da cinque anni senza che venissero assegnate e che proprio grazie all’azione di protesta del comitato di Falchera è stato possibile sbloccare la situazione ormai ferma da tempo.

L’intenzione di Atc e comune è quella di scatenare una guerra fra poveri per evitare di assumersi le proprie responsabilità, non ammettendo l’incapacità di gestire il patrimonio pubblico che nel frattempo continua a svendere ai privati.

La possibilità di assegnare le case popolari ancora vuote, sono circa un migliaio, ci sono ma Atc non sblocca le assegnazioni, tenendo più di 12mila famiglie in coda per la casa popolare. La dimostrazione che è possibile dare le case vuote, viene data proprio dalla celerità con cui Atc ha assegnato le tre case sgomberate nella giornata di ieri.

Per inciso, le tre case sono tutt’ora vuote in attesa delle famiglie assegnatarie…

Rapporto annuale sugli sfratti. Dall’emergenza alla normalità

STOP_sfratti2_12Un documento ufficiale del ministero dell’Interno ha ieri reso noto ciò che chi lotta per il diritto all’abitare conosce ogni giorno: migliaia di famiglie vengono sfrattate in Italia dalla forza pubblica, vittime della disoccupazione caratterizzante il mercato del lavoro nostrano, e non solo.

Nel dettaglio, ieri è stato pubblicato il rapporto annuale sugli sfratti del 2015 in cui fin da subito emerge quanto, la così detta “emergenza abitativa”, sia un problema sociale centrale in tutte le città Italiane. Utilizzando uno sguardo storico, si rende palese che questa situazione non ha nulla di emergenziale, poiché ormai è fisiologica. Infatti, si legge nel rapporto che già nel 2005 gli sfratti colpivano una famiglia su 515, ora una su 399. Questo dato è ancora più eclatante se teniamo in considerazione che si riferisce alla cifra lorda di inquilini (famiglie proprietarie, usufruttuarie o assegnatarie di alloggi pubblici), quindi sarebbe nettamente più elevato se considerasse solo le famiglie in locazione da privati.

Le carenze delle politiche pubbliche e del welfare sono confermate dallo stesso rapporto, dove si legge che il 90% degli sfratti avvenuti nel 2015 riguardano “morosità incolpevole”, ovvero famiglie i cui componenti hanno perso il lavoro e che tuttora non riescono ad accedere al reddito, impossibilitati dalla disoccupazione che affligge il nostro paese. Queste 300 mila famiglie si vedono sempre più costrette ad arrangiarsi, visto che il governo Renzi con la legge di Stabilità del 2016 ha azzerato il fondo per il contributo all’affitto, pensato per contrastare queste situazioni di difficoltà. Quindi, viene spontaneo pensare che il rapporto del 2016 sarà macchiato da un’aggravarsi dell’emergenza abitativa, costringendo sempre più famiglie a ricorrere alla rete di sostegno familiare o alla solidarietà dei molti e delle molte che ogni giorno si battono per il diritto all’abitare.

Inoltre, nel restante 10% ci stanno tutte quelle famiglie che dallo Stato vengono per contrapposizione colpevolizzate (“morosità colpevole”), famiglie che non piegano la testa e tentano di vivere dignitosamente, sacrificando il pagamento dell’affitto per necessità. Sono molti, infatti, i diritti negati necessari per una vita dignitosa, non solo l’avere un tetto sopra la testa. Tuttavia, le istituzioni tentano di insegnarci che prima di tutto bisogna pagare i debiti e poi, se si ha ancora qualche soldo in tasca, permettersi ciò che dovrebbe essere garantito ad ognuno: sanità, istruzione, cultura, socialità ecc…

Difronte ad una simile situazione, è doveroso opporsi in modo collettivo. Partendo da questo assunto, è stata lanciata dalla rete Abitare nella Crisi una manifestazione nazionale dislocata nelle città in cui ci sono le elezioni comunali in tutte le città italiane in cui a breve si svolgeranno le elezioni comunali: il 28 Maggio si scenderà in piazza per chiedere casa e dignità per tutti e tutte!

Torino, verso il #28Maggio. Contestata la conferenza dei candidati sindaci

teatro_carignanoIeri sera al Teatro Carignano di Torino si è tenuta una conferenza all’americana con i 7 dei 17 candidati sindaci che si sfideranno per le amministrative del 5 giugno. Una confronto “pubblico” organizzato da “La Stampa” nel quale gli aspiranti sindaci si sono espressi su vari temi, dalla casa, alla sicurezza, dalla legalità all’immigrazione. Su questi temi i sette candidati, Piero Fassino (PD), Marco Rizzo (Partito Comunista), Chiara Appendino (M5S), Alberto Morano (LegaNord e Fdi), Osvaldo Napoli (Forza Italia), Giorgio Airaudo (Sel) e Roberto Rosso (Centro destra e Moderati) si sono espressi più o meno con toni rassicuranti e pieni di buoni propositi: sulla casa, Rizzo dichiara che “la requisizione delle case sfitte dei grandi gruppi immobiliari” per far fronte all’emergenza abitativa, Airaudo, ex leader Fiom, si fa promotore del turismo e del lavoro dice “Sia benvenuto il turismo – dice – ma non dimentichiamo il nostro saper fare e l’industria dell’auto che ci ha fatti grandi. Fca a non deve lasciare Torino” mentre Fassino promette più vigili nelle strade e più poliziotti, in stile “come militarizzare la città” di solito cavallo di battaglia delle destre e non della “sinistra”. Fra le altre dichiarazioni e promesse varie, l’Appendino dice “Il mio primo provvedimento, in caso di vittoria, sarà quello di creare un fondo di 5 milioni per rimettere al centro le piccole e medie imprese e il lavoro”.

Queste le varie promesse/proposte di alcuni degli aspiranti sindaci fatte alla platea del Teatro Carignano. Una platea rigorosamente al chiuso che applaudiva o meno secondo la propria inclinazione politica o esprimendo sarcasmo per le dichiarazioni fatte.

Questa in sintesi la cronaca della serata, ovviamente finita sulle pagine dei giornali locali e in rete. Quello che ovviamente non è stato citato dai giornali locali, se non marginalmente, è stata la contestazione che gli occupanti dello Spazio Popolare Neruda hanno portato in piazza Carignano, ai quali è stato negato l’ingresso per paura di contestazioni.

Il dato politico della serata è che comunque venga intesa questa corsa alla poltrona da sindaco, nessuno dei 7 si è posto il problema di come si possa lasciare fuori una composizione sociale che nella nostra città lotta per il diritto all’abitare e che attraverso l’autorganizzazione occupano uno stabile per garantire un diritto che le istituzioni non sono in grado di garantire.

Finita la serata sotto le luci dei flash, alcuni candidati sindaci si sono avvicinati al corposo presidio degli occupanti facendo alcune dichiarazioni al megafono…vedremo se, in caso di vittoria di uno di questi candidati sindaci manterrà la parola data o meno.

Nel frattempo, senza aspettarsi niente dalle istituzioni e da chi si siederà sulla poltrona da sindaco, il 28 maggio a Torino si terrà una manifestazione che porterà in piazza tutte quelle componenti che in città si impegnano nelle lotte sociali. Per quella giornata le parole d’ordine saranno “Basta Ricatti! Casa, Salute e Servizi, Dignità e Reddito”, contro il sistema Torino, garantito dalle politiche del PD, incentrato sulle banche, speculatori e palazzinari. Una giornata nella quale si attraverseranno le vie della città per affermare che la lotta diventa strumento necessario per non continuare a subire le politiche impopolari del PD e del sindaco Fassino che tanto ama Torino ma che in questi anni ha eroso ai torinesi reddito, per chi ancora ha la fortuna di averlo – tramite aumenti delle tasse e tagli ai servizi – tolto la casa perché incapace di incidere con delle reali politiche abitative in grado di contrastare gli sfratti (aggiungendo a questo, una mancata volontà politica di trovare soluzioni permanenti e non tampone), inoltre svende il patrimonio pubblico invece di destinarlo ad uso abitativo e sociale, dismette ospedali e poli di eccellenza come l’ospedale Valdese.

Raccogliendo l’appello lanciato dalla rete di Abitare nella Crisi, il 28 maggio vuol essere una data di mobilitazione in diverse città per irrompere nel contesto elettorale e di opposizione al governo Renzi.

#28M Torino. Basta ricatti!

28m_torinoSiamo ormai prossimi alla scadenza del 5 giugno, data in cui, salvo ballottaggio, verrà deciso chi governerà la nostra città per i prossimi 4 anni.

Sebbene manchi meno di un mese alla chiamata alle urne e malgrado i dati numerici siano sempre più impietosi, tanto le pagine delle cronache cittadine quanto le dichiarazioni pubbliche di chi ci governa, non si tiene conto delle difficoltà di arrivare alla fine del mesedi sempre più persone.

Quasi che non avere (o non riuscire a tenersi) una casa, un lavoro, la possibilità di curarsi o prendersi cura dei propri cari, sia meno importante di qualche pranzo di gala con i sempre più “soliti poteri forti” (banche, fondazioni, consigli d’amministrazione, clubs riservati..) che stanno dietro il “Sistema Torino”.

Tutti viviamo i tanti ricatti che rendono sempre più difficile vivere una vita dignitosa in questa città. Ci dicono: “Se abbassi la testa avrai il permesso di soggiorno”. “Se non hai soldi per pagare l’affitto ti becchi uno sfratto”. “Se fai uno stage gratuito poi ti pagheremo”. “Se lavori come uno schiavo puoi tenerti il tuo posto di lavoro”.

Tanti piccoli ricatti che portano ai grandi ricatti con cui chi governa spera di restare al potere. Politici e imprenditori dicono “Se accettate di rinunciare ai vostri diritti creeremo posti di lavoro”. “Se non protestate avrete i vostri ottanta euro”. “Se accettate la devastazione dei territori arriveranno gli investimenti”. “Se vivete da precari avrete un giorno il posto fisso”.

Tutti i giorni provano a farci stare ai nostri posti. Vogliono farci abbassare lo sguardo per non farci riconoscere tra studenti, disoccupati e lavoratori, tra italiani e stranieri ma soprattutto per non farci vedere che in alto ci sono loro che s’ingozzano grazie al nostro lavoro, le nostre tasse e la nostra ingenuità.

Il 28 maggio è il momento per cominciare a dire BASTA ai ricatti!!

Pignoramenti, cambia la disciplina. Più facile mandare in strada le morosità incolpevoli

pignoramentiCon il Decreto Legge 59 del 3 Maggio 2016 sono state apportate delle modifiche importantissime agli articoli del codice di procedura civile sull’espropriazione forzata, che riguarda le procedure di pignoramento a seguito di insolvenza del mutuo stipulato per la compravendita della casa.

In particolare il D.L. prevede all’art. 4 la modifica del 4 comma dell’art. 560 del c.p.c. nel quale si disponeva che dopo il provvedimento di liberazione dell’immobile disposto dal giudice dell’esecuzione, l’esecuzione stessa era curata dal custode (che nelle procedure di pignoramento di immobili è sempre il creditore quindi la banca) nel rispetto di alcune formalità.

Oggi invece la riforma prevede che il 4 comma dell’art.560 sia così modificato: “il provvedimento, è attuato dal custode secondo le disposizione del giudice dell’esecuzione immobiliare, senza l’osservanza delle formalità previste dagli articoli 605 e ss. Per l’attuazione dell’ordine il giudice può avvalersi della forza pubblica e nominare ausiliari.”

Le formalità previste dagli articoli 605 e ss. altro non sono che le procedure di garanzia poste in essere in favore del pignorato, che prevedevano prima dell’obbligo di rilascio dell’immobile la consegna dell’atto di precetto con cui si dava preavviso all’esecuzione del provvedimento lasciando del tempo al pignorato per trovare altra soluzione.

L’articolo 606 c.p.c. infatti recita: “Decorso il termine stabilito nel precetto, l’ufficiale giudiziario, munito del titolo esecutivo (il decreto del giudice che dispone il pignoramento) e del precetto, si reca sul luogo in cui le cose si trovano, quindi ne fa consegna alla parte istante o alla persona da lei designata”.

Con questa modifica si da la possibilità alle banche in qualità di custodi delle case pignorate di eseguire il pignoramento senza avvalersi degli ufficiali giudiziari, dunque senza dover più rispettare i termini posti a garanzia del pignorato che la procedura prevedeva per le notifiche del provvedimento di esecuzione. Infatti la modifica impedisce l’applicazione dell’articolo 608 c.p.c. che stabilisce che l’esecuzione inizia con la notifica dell’avviso, fatto dieci giorni prima della data del rilascio da parte dell’ufficiale giudiziario, del giorno e della data in cui si procede al rilascio dell’immobile.

Dunque non solo si vanifica la funzione di mediazione e garanzia che nella normativa precedente veniva affidata al ruolo dell’Ufficiale giudiziario, responsabile di notificare i provvedimenti e mediare tra gli interessi di banche e creditori e quelli dei soggetti pignorati, ma anche una dubbia velocizzazione delle procedure di rilascio degli immobili pignorati tutta a scapito del pignorato, che si troverà sotto casa, da un giorno all’altro e senza preavviso, le banche con l’ausilio della forza pubblica a minacciare lo sfratto.

Di fatto gli appartamenti occupati da persone in stato di morosità incolpevoli saranno trattati alla stregua di magazzini o depositi, da svuotare in tempi brevi senza alcun rispetto per le storie e le esigenze di chi rischia di ritrovarsi in mezzo alla strada. Una nuova pepita avvelenata del governo Renzi, sempre più nemico dei poveri e di chi soffre le conseguenze della crisi.

Iniziative contro le banche e la rapina dei mutui

Iniziative di contestazione a Torino riguardanti il decreto che interessa i mutui che il Governo Renzi sta portando avanti.

Diverse le banche sanzionate in questa giornata che ha visto i principali istituti di credito, Unicredit e San Paolo in primis, giustamente individuate come soggetti colpevoli di quello che sarà un decreto volto a espropriare i cittadini delle loro case. Un totale di 6 istituti di credito sanzionati dalle famiglie dello Spazio Popolare Neruda insieme agli attivisti del progetto Prendocasa, che hanno incontrato la solidarietà di molti correntisti che si apprestavano ad entrare e uscire dalle banche.

Nelle sedi delle 6 banche prese di mira, si sono svolti volantinaggi e interventi per denunciare la possibilità di esproprio della casa da èparte dell’istituto di credito con la complicità del governo.

banca_casaLa mossa di Renzi è stata più volte denunciata come un passo in avanti per dare maggiori poteri alle banche nelle vicende che le vedono in contrapposizione alle migliaia di cittadini che si trovano, stritolati da questa crisi, impossibilitati dal pagare i mutui accesi per l’acquisto di una casa. Questo decreto non è altro che uno dei tanti tasselli che gli istituti di credito vogliono apporre proprio per non avere le mani legate per troppo tempo sulle rivendite degli immobili dei loro debitori, passaggi importanti che vedranno sempre più tutelate le banche a spese dei soliti, uomini e donne che continuano a fare salti mortali per continuare ad avere un proprio tetto sulla testa. Pignoramenti, svendite del valore degli immobili da parte delle banche e a favore delle stesse, e pazienza se ci sarà chi finirà in mezzo ad una strada con più facilità ed ingiustizia rispetto a prima.

Indubbiamente le iniziative contro questo decreto continueranno; del resto alla luce delle eventuali modifiche che una parte dell’esecutivo renziano ha promesso di portare avanti, non basteranno a riformulare l’intenzione espressa dalle banche e Governo.

Di seguito il volantino distribuito durante l’iniziativa:

GOVERNO&BANCHE di nuovo CONTRO I CITTADINI

Oggi, 10 marzo 2016, stiamo contestando contemporaneamente varie filiali delle banche Unicredit e San Paolo della nostra città. Questo perchè in questi giorni il governo Renzi ha fatto l’ennesimo regalo alle banche: concedergli la possibilità di recuperare crediti non ancora riscossi, attraverso l’espropriazione della casa. Questa possibilità passa attraverso la nuova normativa sui pignoramenti: le banche potranno entrare direttamente in possesso dell’immobile e di metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito, qualora il mutuatario dovesse risultare in ritardo con il pagamento di (forse) 18 rate, anche non consecutive. In questo modo le banche acquisiscono subito la proprietà della casa e l’immediata possibilità di metterla all’asta.

Quindi se per colpa della crisi viene a mancare improvvisamente il reddito, ritardando con il pagamento delle rate del mutuo, la banca senza nessun preavviso, grazie al nuovo piano firmato Renzi&Boschi, potrà toglierci la casa e farci perdere, oltre all’immobile, anche i soldi usati per pagare le tasse sul mutuo.

Spieghiamoci meglio: quando si apre un mutuo, la maggior parte delle banche offrono degli interessi “promozionali” molto bassi per un breve periodo iniziale (tre-sei mesi) detto “tasso d’ingresso”. Terminato tale periodo viene applicato il tasso normale (detto “tasso a regime”), che è più elevato. Inoltre se siamo morosi perché non riusciamo più a sostenere il mutuo, scattano in automatico (dal primo gennaio 2013 fin dal primo giorno di mancato pagamento del debito) gli interessi di mora.

Quando la banca pignorerà una casa per venderla all’asta, i soldi che abbiamo speso, in queste due tasse, quella d’ingresso e quella sulla mora, non  ci verranno restituiti. Quindi, la banca ci toglie la casa, la vende all’asta, recupera il proprio credito ma non ci restituisce i soldi finiti nelle tasse. Un gran bell’affare! Ma non finisce qui.

Le banche, sempre grazie all’aiuto del governo, da oggi diventeranno direttamente “acquirenti” e venditori di immobili: prima togliendoci la casa, e dopo rivendendola all’asta. Ma chi acquisterà la tua casa messa all’asta? La stessa banca che grazie alle agenzie immobiliari satelliti distribuite sul territorio rientreranno in possesso dell’immobile e la venderà ai soliti speculatori come grandi imprenditori, cooperative edili, palazzinari e immobiliaristi, infimi personaggi pronti a gettarsi su succulenti affari come gli avvoltoi si fiondano sui cadaveri.

L’esempio più noto a Torino di immobiliari satellite delle più importanti banche è PirelliRe, che fa parte del gruppo Prelios, uno dei più importanti gruppi di acquisto e vendita di immobili, composto da Intesa San Paolo, Unicredit, Banca Popolare di Milano, Monte dei Paschi di Siena.

Questa è l’ennesima rapina da parte delle banche ai danni di molti cittadini che viene legittimata dal governo Renzi (basti pensare al caso di Banca Etruria). Questo deve portarci a riflettere su come il PD amministra le politiche nazionali e territoriali. Da una parte ci danno le briciole e propagandano una ripresa del paese che non vediamo neanche con il binocolo, e dall’altra continuano a prenderci quel poco che ci rimane, scippandoci diritti, casa e reddito (quest’ultimo attraverso il taglio dei servizi pubblici sostituito dal privato e ovviamente attraverso le politiche di austerità promosse in questi anni).

Solidarietà da Torino alla lotta per la casa di Padova

A Padova 11 attivisti del comitato di lotta per la casa sono state raggiunte da svariate misure cautelari che vanno dagli arresti domiciliari a obblighi di firma e divieti di dimora.
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L’assurdo reato contestato è “associazione a delinquere”, per aver partecipato a decine di picchetti anti-sfratto e aver difeso il diritto di tante famiglie ad avere una casa. Con queste misure cautelari le istituzioni provano ad intimidire gli attivisti e le famiglie che si battono quotidianamente per i loro diritti, e inoltre, magistratura e amministrazioni locali, diventano meri esecutori di una vendetta voluta da speculatori e palazzinari nei confronti di chi lotta per la casa.
Da Torino, dove quotidianamente ci battiamo contro la violenza degli sfratti a fianco delle molte famiglie alle quali viene negata la possibilità di una vita dignitosa, non possiamo che sentirci vicini ed esprimere solidarietà verso i compagni e le compagne di Padova.
La lotta per la casa è un dovere per tutti coloro che oggi si sentono minacciati dalle politiche liberticide del governo Renzi e dall’insufficienza con cui viene trattata l’emergenza abitativa nel paese.
Se le resistenze allo sfratto costituiscono un problema per le istituzioni, significa che stiamo andando nella direzione giusta, quella percorsa dal basso con famiglie e attivisti pronti a lottare per migliorare le proprie condizioni di vita.
A fianco dei compagn* di Padava, Liberi tutti!
Le famiglie occupanti dello Spazio Popolare Neruda e Progetto Prendocasa Torino

Non potete misurare i nostri passi: a Torino presidio al Tribunale e corteo

Oggi martedì 26 Gennaio si è tenuto l’interrogatorio di garanzia per 6 persone sottoposte ad indagine perché si mobilitano per il diritto all’abitare. Proprio coloro che si mobilitano per il diritto alla casa e da anni difendono le innumerevoli famiglie sotto sfratto, che credono si debbano dare delle risposte ai soprusi della magistratura e delle istituzioni, sono ora sottoposti a misure cautelari, quali divieto di dimora e firme giornaliere.

nnpotetemisuare03Tutto questo è inaccettabile! Famiglie con bambini si trovano in situazioni disperate: senza casa, senza lavoro, eppure tengono stretta la loro dignità, occupando e resistendo ogni giorno.

Anche oggi le famiglie, i bambini, gli occupanti dello Spazio Popolare Neruda hanno dimostrato la loro forza e la loro determinazione, organizzandosi in un numeroso presidio al di fuori delle gelide mura del Tribunale, dove chi lotta e resiste si trovava costretto a rispondere di inconsistenti reati.

nnpotetemisuare04Eravamo in tanti, eravamo arrabbiati! Siamo coscienti della volontà di chi giudica: arrestare e fermare le lotte sociali, in questo caso ostacolando chi rivendica con il sorriso il diritto fondamentale all’abitare.

Per questi motivi il presidio si è trasformato in un corteo che ha percorso le vie del centro di Torino. Non vogliamo una città vetrina che conserva i privilegi del Fassino di turno, vogliamo una città che dia delle risposte, che soddisfi i bisogni dei mille volti differenti che la abitano e che ogni giorno la arricchiscono.

nnpotetemisuare00Continueremo con le resistenze agli sfratti, additeremo i palazzinari di turno e i responsabili dell’impoverimento della nostra città! Non ci spaventano misure e intimidazioni di ogni genere, siamo dalla parte della ragione, siamo coloro che colorano la nostra città, che la amano e che sicuramente non molleranno!

nnpotetemisuare01Giovedì 28 saremo di nuovo tutti insieme in via Villar 15,  uniti e compatti per difendere lo sfratto di Omosefe e della sua bambina.

Tutt* Liber* subito!

#LibertàDiResistere! #LibertàDiAbitare!

Le Famiglie e gli occupanti dello Spazio Popolare Neruda

Torino, presidio sotto il tribunale. Non potete misurare i nostri passi!

PassivsmisuregifNoi Famiglie dello Spazio Popolare Neruda abbiamo deciso di organizzare un presidio davanti al Palagiustizia “Bruno Caccia”(Corso Vittorio Emanuele II, 130 ) con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza tutta sull’attacco portato dalla magistratura torinese nei nostri confronti; un attacco verso chi si mobilita e resiste per far fronte ad un’emergenza abitativa sempre più significativa nella nostra “democratica” città.

All’alba dello scorso giovedì 21 Gennaio sono stati notificati obblighi di firma quotidiani e divieti di dimora a attivisti e occupanti dello sportello Prendocasa Torino. I reati contestati si riferiscono a un episodio di resistenza a uno sfratto avvenuto quest’estate. Ci sembra inaccettabile che chi si spende generosamente per la riappropriazione di diritti fondamentali come quello all’abitare, venga allontanato, ritenuto pericoloso e invece chi sfratta, chi si prende la responsabilità di lasciare intere famiglie, bambini in mezzo ad una strada, occupa posti di prestigio nei palazzi del potere e nei tribunali.

Ormai le regole di questo gioco sono chiare, come chiaro è l’obiettivo di magistratura ed istituzioni: indebolire la nostra lotta e spaventare chi ne fa parte, così da dividere il gruppo di “resistenti e solidali” costantemente in crescita. Questa manovra ci sembra assurda, completamente scevri da vittimismi, ci importa invece denunciare la sproporzione di tali misure cautelari, l’inconsistenza di tali capi d’accusa.

Siamo stufi! Non ci siamo mai fermati di fronte ai continui attacchi da parte di chi ci governa, da parte di chi in giacca e cravatta si fa promotore di una democrazia fittizia. Siamo in tanti, forti di essere dalla parte della ragione, consapevoli di voler difendere la nostra casa e con essa la nostra dignità.

E’ importante urlare a gran voce il nostro no alla Torino dei palazzinari e capitale degli sfratti, alla Torino delle grandi opere, alla Torino delle speculazioni, alla Torino del debito e della San Paolo! Ancor più importante è essere in tanti: ad esclusione della solita casta, siamo tutti sotto attacco!
Rivogliamo tra di noi chi resiste e ogni giorno dà cuore e corpo alla nostra lotta.

Liber* tutt*! Per un muro popolare di dignità, contro la crisi!

#SenzaCasanonSOStare #libertàdiresistere #libertàdiabitare

Spazio Popolare Neruda: ecco fin dove siamo arrivati!

Questa è una breve cronistoria di questo mese e mezzo passato nell’occupazione di Corso Ciriè 7. Abbiamo voluto scrivere questa sorta di diario per due principali motivi: il primo è per farci conoscere, per far conoscere il nostro percorso e la nostra lotta, anche per chi magari è ancora un po’ diffidente verso lo spazio Neruda.

Il secondo motivo è perchè anche noi avevamo bisogno, arrivati a questo punto, di fermarci un attimo a guardare la strada percorsa fin’ora, per acquistare maggiore consapevolezza di noi, dei nostri limiti e delle nostre forze.

Riappropriarci di questo edificio in disuso non ha certo esaurito la nostra lotta, ma abbiamo fatto un piccolo passo verso il miglioramento delle nostre vite e quelle dei nostri figli. Ma questo non ci basta.

Noi siamo diventati una comunità, una grande famiglia in cui tutti possono entrare attraverso la solidarietà, la condivisione e la giusta determinazione di coloro i quali hanno voglia di far valere i propri diritti. Abbiamo cominciato risolvendo l’enorme incubo di non avere una casa, ma sono molti altri gli aspetti della nostra vita per cui vogliamo e abbiamo bisogno di lottare. Quindi questo “diario” ha molte pagine ancora da scrivere ed è destinato ad arricchirsi.

Con questo preambolo vi auguriamo quindi buona lettura!

Stay tuned!

#SenzaCasaNonSOStare #CasaRedditoDignitàPerTutti

Le Famiglie dello Spazio Popolare Neruda

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  • occupazione31 ottobre 2015
    Inizia qui la nostra storia. Ma in verità era iniziata molto prima. Questo è il giorno in cui, dopo lo sgombero di via Bardonecchia 151, abbiamo deciso di riprenderci una casa. Quello di avere un tetto sopra la testa è un diritto per noi fodamentale, ma non sembra dello stesso avviso l’amministrazione comunale che ci ha chiuso tutte le porte in faccia, da quelle dell’emergenza abitativa a quelle dell’assistenza sociale.

https://www.facebook.com/spNeruda/videos/194123757590351/?theater
(qui il nostro video che racconta la situazione abitativa in città)
Con l’occupazione a scopo abitativo dell’ ex istituto conciario di Corso Ciriè 7 infatti abbiamo voluto, oltre a riprenderci una casa, denunciare non gli affari speculativi dei privati con la complicità delle amministrazioni, il continuo abbandono di strutture pubbliche e i continui fallimenti delle politiche socio-abitative del Comune.
In questo giorno ci siamo riconquistati quella dignità che meritiamo, con anche l’intenzione di costruire con il quartiere nuovi spazi di aggregazione e didiscussione.

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  • 1 Novembre
    Essendo alle porte dell’inverno, avevamo chiesto una mano a tutta la cittadinanza per raccogliere i beni di prima necessità per passare le prime notti all’occupazione. Nell’appello abbiamo chiarito per cosa lottiamo tutti i giorni:

“Vogliamo risposte dal sindaco Fassino e da tutta l’amministrazione.
Vogliamo che venga messa in atto la moratoria sugli sfratti.
Vogliamo che la questione abitativa non venga gestita come problema di ordine pubblico o attraverso politiche d’emergenza.
Vogliamo una nuova edilizia popolare, assegnazione del patrimonio pubblico in disuso agli sfrattati e la requisizione degli appartamenti sfitti.
Vogliamo canoni d’affitto, bollette e costi della vita calmierati in base al reddito.”

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  • 3 Novembre
    festa 1Come avevamo detto, in questo giorno abbiamo fatto la prima iniziativa di apertura al quartiere. Siamo andati alla scuola materna di fianco a noi e abbiamo invitato mamme e bambini a passare il pomeriggio con noi. Ci siamo tutti divertiti moltissimo!

https://www.facebook.com/spNeruda/videos/195200034149390/?theater

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  • 5 Novembre
    Questa è stata un grande giornata di lotta! Abbiamo organizzato per due famiglie in difficoltà ben due muri popolari!
    Il primo era per Patience, da sola con tre figlie, che sta subendo il pignoramento della sua casa venduta all’asta. Era un quarto accesso, ai primi tre ha resistito da sola, ma con il nostro supporto come famiglie dello Spazio Popolare Neruda Patience non ha avuto più paura e non si è sentita sola! Ora fa parte della nostra grande famiglia.

sfratto 2Così è stato anche per Teresa e la sua famiglia. Qui però avevamo a che fare con il palazzinaro più efferato di Torino: il proprietario di casa di Teresa è Giorgio Molino, proprietario di 1850 appartamenti in città e fuori, indagato per decine di questioni legate al malaffare, compreso sfruttmento della prostituzione.
In questa occasione il rappresentante di Molino ha dichiarato apertamente (come testimonia una registrazione audio in nostro possesso) che la linea di condotta scelta dal palazzinaro è quella di richiedere lo sfratto a sorpresa (art. 610) già dal secondo accesso, rifiutando qualsiasi possibilità di mediazione con le famiglie in difficoltà per morosità incolpevole. Se questo è quello che vuole, anche noi le rifiuteremo da questo giorno in poi…

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  • 7 Novembre
    Un’altra giornata di lotta! Ma questa volta non si tratta di resistenza agli sfratti.
    In occasione di una pomposa festa per celebrare il trentennale del piano regolatore all’ex Caserma de Sonnaz, siamo andati a dire la nostra a Fassino e Chiamparino, facendogli notare che la situazione in città è tragica e non c’è proprio niente da festeggiare.
    piano regolatoreOvviamente non abbiamo potuto dirglielo di persona perchè come al solito le forze dell’ordine si mettono al servizio di chi questa città la sta uccidendo e ci hanno addirittura spintonati co scudi e manganelli in mano, mentre noi tenevamo i nostri figli sulle spalle!
    Anche le dichiarazioni di Fassino ci hanno lasciato l’amaro in bocca: il nostro Piero ha affermato che le tesi e le teorie di chi lotta per il diritto alla casa avrebbero portato alla morte di Torino. Abbiamo quindi risposto con un comunicato chiedendo, visto che Fassino oppone la vita di migliaia di persone ai profitti di pochi, chi si sta macchiando realmente dell’omicidio di questa città e dei suoi abitanti…

compl hassiaNoi per conto nostro continueremo a cercare di costruire un’alternativa per i nostri figli e per i molti bambini che vivono nello Spazio Popolare Neruda, per chi vive con vergogna e difficoltà una crisi che di certo non ha provocato, per la città migliore che si sta mettendo in movimento.
Fortunatamente la sera ci siamo riscaldati il cuore festeggiando i tre anni di Hassia!

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  • 10-14 Novembre11214057_197004383968955_4956032540268348167_n
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10/11 Muro popolare contro lo sfratto di Omosefe!

 

 

 

 

 

 

 

 

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12/11 Festa dei bambini

12065826_198178757184851_3236340059984812891_n14/11 Torneo di scopone

 

 

 

 

 

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  • 17 Novembresfratto 3
    Continuano i muri popolari: Mosè, Christy e i loro quattro bimbi che rischiano di essere sbattuti in mezzo a una strada. Ma nonostante l’ufficiale giudiziario sia passato alle 17 (orario non di rito!), siano intervenuti i carabinieri, alla fine abbiamo vinto noi!

 

 

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  • 19 Novembre

12246680_200545313614862_692034271081554924_nNasce il comitato civico “Salvare la pelle!”, formato da professori, ex allievi e persone che vogliono tutelare la memoria storica dell’ex istituto conciario. Fin dai primi giorni gli ex professori erano venuti a visitare il loro vecchio posto di lavoro, raccontandoci con passione la storia dell’istituto:
https://www.facebook.com/spNeruda/videos/199870240349036/?theater
Abbiamo quindi lanciato una conferenza stampa per l’istituzione di questo comitato che già aveva prodotto un appello:
https://www.facebook.com/notes/le-famiglie-dello-spazio-popolare-neruda/appello-alla-cittadinanza-e-alle-istituzioni-per-salvare-listituto-baldracco-di-/200038930332167
e di cui molti giornali hanno parlato. Ma questo è secondo noi l’articolo che più di tutti ha centrato l’obiettivo di questa collaborazione tra noi e il Comitato.
http://www.valsusanotizie.it/2015/11/19/emergenza-casa-corso-cirie-quando-occupare-serve-a-tutti/
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L’intensa giornata continua con una bellissima serata benefit alla Cavallerizza Reale Occupata!
–> Dalle 19 APERITIVO MULTIETNICO
–> Dalle 21 PROIEZIONE “Si, se puede!”
–> Dalle 22.30 REGGAE MUSIC a sostegno delle 40 famiglie!
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  • 20 Novembre
    Altra giornata di divertimento ed autofinanziamento!
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Concertino dal balconcino!

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Errico canta male!

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Maria e Zaccaria si scatenano!

https://www.facebook.com/spNeruda/videos/201006326902094/?theater
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  • 22 Novembre
    E’ una domenica, giorno in cui abbiamo deciso di far partire un’assemblea aperta a tutti coloro che hanno il problema della casa. Si parla di solidarietà, cooperazione, lotta e fratellanza! I numeri sono alti e lo diventeranno ancora di più!12250090_201655750170485_8053624088013642870_n

Per fare in modo di allargare la nostra grande famiglia e poter aiutare tutti quelli che hanno bisogno di una mano per far valere il proprio diritto alla casa abbiamo istituito anche due giorni fissi alla settimana in cui andare a volantinare e parlare con la gente.

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  • 23 Novembre
    Altro giorno di collaborazione con i nostri vicini: si ripulisce corso Ciriè dalle foglie secche che il Comune sta lasciando lì a marcire!

http://www.torinotoday.it/cronaca/video-m5s-spazio-neruda-foglie.html
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  • 25 Novembre
    Esce il primo numero della nostra rivista aperiodica “SenzaCasaNonSOStare”!

https://issuu.com/lefamigliedellospaziopopolareneruda/docs/fanzaneruda/1?e=0
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  • 28 Novembre12249936_201909133478480_1287465092189951264_n
    Prima assemblea aperta al quartiere. Volevamo ricambiare tutta la generosità ricevuta dai nostri vicini aprendo le porte della nostra nuova casa a qualunque abitante o comitato di quartiere che avesse bisogno di uno spazio o che avesse proposte e progetti da realizzare.12289571_203592239976836_9120167108657719314_n

Alcuni giovani del quartiere, principalmente universitari, ci hanno presentato altri due bellissimi progetti che sono già partiti: uno è la creazione di un ORTO SINERGICO, per cui stiamo raccogliendo materiali di recupero per costruirlo, l’altro è la LUDOTECA POPOLARE con doposcuola e ripetizioni gratuite.

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  • 29 Novembre12311190_203936273275766_818284675009983046_n
    Continuano le assemblee della domenica e sempre più persone, una volta rotto il ghiaccio esprimono i loro bisogni e la voglia di intraprendere un percorso collettivo! Si continuano anche ad organizzare i muri popolari!

 

 

 

 

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  • 3 Dicembre
    12321313_205359963133397_1977031482219621431_nDopo l’ennesimo muro popolare andato a buon fine, abbiamo deciso di produrre un foglietto delle istruzioni per resistere ad uno sfratto: come creare un muro popolare!

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  • 8 Dicembre
    Sta per arrivare il Natale e anche noi ci siamo attrezzati! I ragazzi del Progetto Orto Sinergico ci regalano una bellissima scritta…di muschio!12313777_206871282982265_8534843756672023316_n 12347692_206871372982256_7743733839591739204_n

 

 

 

 

 

 

 

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  • 9 Dicembre
    12346483_207092172960176_3309471094861115503_nQui abbiamo fatto un muro popolare per Douhadi a la sua famiglia composta da 4 figli e la moglie incinta all’ottavo mese..per noi sarebbe stato impensabile metterli in mezzo ad una strada! Non è stata dello stesso avviso la cooperativa proprietaria dell’alloggio: ha obbligato, con l’aiuto delle forze dell’ordine, l’ufficiale giudiziario a dare lo sfratto a sorpresa (art. 610).

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  • 11 Dicembre
    12313553_207698926232834_2361185302018194209_nSe a Torino vengono eseguiti 4600 sfratti all’anno vuol dire che al giorno ne vengono eseguiti circa 13. Purtoppo noi non riusciamo a metterci in contatto con tutti coloro che vivono quest’incubo… Fortunatamente però quacuno loriusciamo ad aiutare, come la nostra Juliet con i figli Choice e Crystabel!

IMG-20151202-WA0025 12373362_207839436218783_2167889382490654663_nNel pomeriggio invece ci divertiamo alla ludoteca popolare con questa bellissuma iniziativa promossa da una bravissima scrittrice!

 

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  • 13 Dicembre
    12391771_208522909483769_6010537705884839885_nCon grandissima sorpresa abbiamo coperto di avere un gruppo di “supporter” che con la loro iniziativa ci hanno scaldato il cuore: il Komitato Giovani La Loggia, un comitato formato da giovanissimi studenti di La Loggia ha messo su un mercatino benefit per la nostra occupazione.

 

 

 

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  • 17 Novembre

Vittoria!12348074_210124879323572_1214930454438119858_n

 

 

 

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  • 19 e 20 Dicembre
    Come avevamo detto con il nostro Mercatino di Natale tutto ciò che abbiamo guadagnato lo avremmo utilizzato per installare le cucine e l’acqua calda che purtroppo non abbiamo ancora. Oggi abbiamo infatti comprato la rubinetteria!

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    Banchetto informativo

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    Piccoli mercanti offrono tè marocchino e caramelle

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Maria e Lina al mercatino

Se non riuscite a venire potetecomunque sostenerci qui!
Campagna per sostenere lo Spazio Popolare Neruda
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Concludendo…

OGNI DOMENICA alle ORE 18 si tiene la nostra riunione e se hai problemi con la casa o vuoi far parte di una piccola comunità in lotta, CORSO CIRIE’ 7 è il posto giusto per te!
Se volete sapere ancora qualcosa su di noi:

Storie di casa Neruda
Trailer Le Nostre Storie